A dieci giorni di distanza dal discusso provvedimento del comandante della polizia municipale di Padova, Lorenzo Panizzolo, che ha disposto che due cani dell'unità cinofila vengano tolti ai loro conduttori, con i quali vivono e lavorano dal 2011, alla mobilitazione dell'onorevole Michela Brambilla, che a stretto giro dalla diffusione della notizia aveva scritto al vicesindaco reggente Ivo Rossi chiedendo il ritiro del provvedimento, nella notte tra giovedì e venerdì si sono fatti vivi anche i militanti di Centopercentonimalisti, che hanno affisso sul cancello d'ingresso del municipio uno striscione diretto ai responsabili del provvedimento e uno striscione di liberazione animale.

ZANONI SCRIVE A ROSSI: "Si usi massima sensibilità per il caso"

"MENTALITÀ BUROCRATICA". "Thor e Nike devono restare con i loro conduttori, con i quali finora hanno lavorato nel modo migliore - spiegano gli attivisti in una nota le loro motivazioni - Cani e agenti non hanno mai avuto problemi né in servizio né fuori servizio. Quello che lascia perplessi è la motivazione del provvedimento, preso in seguito alla relazione dell'istruttore che lavora per il comune: i cani vanno tolti perché si è creato un legame troppo stretto tra loro e i conduttori. E questo nuocerebbe al servizio. Si evidenzia una mentalità burocratica e meschina: il legame tra cane e umano è, semmai, un fatto positivo. I cani non sono oggetti, non sono "strumenti di lavoro" come li ha definiti qualcuno nel Palazzo: i cani sono esseri senzienti con grandi capacità affettive. Toglierli alle persone con le quali lavorano e vivono è una crudeltà gratuita. Naturalmente gli agenti interessati rifiutano la separazione. La risposta di Rossi alla Brambilla è stata alquanto pilatesca".