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Cronaca

Carabinieri, Chicoli saluta Padova "Ora torno alla lotta alla mafia"

L'addio del colonnello per 3 anni alla guida del comando provinciale. Una sorta di bilancio e testamento al successore, il colonello Salticchioli, prima dell'assunzione del nuovo incarico dirigenziale alla Dia di Roma

"Torno a quello che mi è sempre piaciuto fare di più, alla parte operativa del mestiere. Sarà l'opportunità per approfondire alcuni aspetti di un ambito, quello della lotta alla mafia, che mi appassiona". Sono le ultime parole da comandante provinciale della compagnia dei carabinieri di Padova pronunciate dal colonnello Renato Chicoli, promosso a nuovo incarico e che dai primi giorni di settembre lascerà la città del Santo per assumere il ruolo di responsabile del Centro operativo della Dia (Direzione investigativa antimafia) di Roma, con giurisdizione in più regioni del centro Italia.

SODDISFAZIONI E RAMMARICO. "Ringrazio la squadra con cui ho lavorato, una 'macchina' ben rodata che cammina da sola - ha tenuto a sottolineare il colonnello, dopo tre anni alla guida del comando provinciale euganeo, in una sorta di 'testamento' a chi lo succederà, il colonnello Fabiano Salticchioli - Lascio in particolare un nucleo investigativo oggi più attrezzato. Come unico rammarico, quello di non essere riuscito a vedere la realizzazione di un'infrastruttura idonea ad ospitare la compagnia di Abano Terme, esigenza che confido troverà soluzione quanto prima".

IN COMUNE: Il sigillo della Città

PADOVA, PROBLEMI DA METROPOLI. "Padova è una città vivibile, istituzioni e servizi efficienti - il ritratto che ne fa il colonnello che di città e regioni ne ha conosciute e vissute, da Roma a Como, Palermo, la provincia di Napoli, il Piemonte, la Romagna, un continuo mettersi a confronto con diverse realtà, il che è parte integrante della professione per chi lavora nell'Arma - Padova è anche una bella città, che dispone di risorse culturali preziose, un luogo dove consiglierei di venire a vivere. Una grande città che deve però fare i conti con i problemi che solitamente assillano importanti aree metropolitane. I problemi legati alla presenza degli immigrati, ovvero a quanto spesso facilmente questi finiscono preda di strutture criminali dedite allo smercio di droga, di cui Padova rappresenta una delle maggiori piazze, o ai furti, attività che prolifica in un'area di imprese e ricchezze, nonostante il periodo di crisi, come il Padovano".

QUI NESSUN RADICAMENTO MAFIOSO. Sul tema dell'infiltrazione mafiosa, che proprio in un ambiente di relativo benessere visti i tempi potrebbe trovare terreno fertile, il colonnello Chicoli afferma categorico che "in Veneto e nella provincia di Padova non si rileva la presenza di un radicamento mafioso, c'è piuttosto il pericolo che da altre aree del Nord, dove ha già attecchito, si possa insinuare anche nei gangli di questa economia".

PORTELLO "RIPULITO" E STAZIONE DA RECUPERARE. Il comandante uscente valuta come un'iniziativa positiva la delocalizzazione estiva della 'movida padovana' con chioschi al Bastione e lungo il Piovego e nello specifico ricorda come recentemente sia migliorata la vivibilità nel 'ripulito' quartiere Portello, fronte su cui anche l'Arma padovana è stata impegnata. Sull'area della Stazione, che ancora rappresenta uno dei punti neri per il proliferare di situazioni di degrado ed eventi di microcriminalità, il colonnello Chicoli afferma di nutrire buone speranze nel progetto di recupero urbanistico che si sta realizzando in zona. "Servono attività commerciali e culturali per riprendersi questo spazio cittadino - dichiara - che è giusto torni ad essere di proprietà dei padovani".

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