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Cronaca

Carabinieri Veneto: "Più uomini sul territorio non significa più caserme"

Nel suo bilancio di fine mandato, dopo 4 anni al comando della Legione Veneto, il generale Sabino Cavaliere sottolinea l'importanza dell'operatività dell'arma: un concetto "superato" la stazione in ogni Comune

È giunta l'ora di lasciare, dopo 4 anni al comando della Legione carabinieri Veneto, che ha sede a Padova, per il generale Sabino Cavaliere. Dal 14 ottobre assumerà l'incarico di vice comandante dell'interregionale Pogdora di Roma. Al suo posto, in legione si insedierà il generale Maurizio Mezzavilla, che ha appena concluso l'esperienza di comandante provinciale dei carabinieri di Roma.

QUESTIONE DI COLLABORAZIONE. "Qui in Veneto, e a Padova, c'ero venuto prima che come comandante come turista e pellegrino - rievoca il generale Cavaliere - Da quando ho assunto l'incarico in Legione ho potuto conoscere ed apprezzare un importante aspetto positivo di questo territorio: l'osmosi che si crea tra tutte le istituzioni. Si fa squadra, ciascuno collabora contribuendo alla risoluzione dei problemi".

I NUMERI. Da inizio anno, in tutto il Veneto, l'arma ha già collezionato ad oggi 2mila arresti in flagranza, oltre mille denunce a piede libero e l'esecuzione di quasi 2mila provvedimenti restrittivi su ordine dell'autorità giudiziaria. "Siamo i responsabili dell'80% del territorio - ricorda il generale - Uno dei miei impegni in questi anni è stata la riqualificazione e riorganizzazione delle stazioni e tenenze locali, delle aliquote operative e dei nuclei della radiomobile, ovvero l'interfaccia più a contatto con il territorio. Abbiamo attuato una spending review con accorpamenti in Veneto che hanno portato a indubbi vantaggi, non solo sul piano del contenimento della spesa, ma anche dell'operatività sul campo".

FUZIONE SOCIALE. "Al cittadino non interessa avere la stazione sotto casa se poi non vede la pronta risposta e presenza, al momento del bisogno, sul territorio - sottolinea l'uscente comandante della Legione - Il concetto della stazione in ogni Comune è superato, serve l'operatività. Al contempo le stazioni mantengono il loro ruolo fondamente e, di questi tempi difficili, anche di funzione sociale. In molti casi sono divenute dei punti di ascolto per cittadini in situazioni disperate, di aiuto per abbassare la tensione con una semplice chiacchierata. Non sono stati rari gli episodi in cui il comandante, che ben conosce il tessuto locale, ha dato una mano ai disoccupati a trovare lavoro".

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