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Cronaca Carmignano di Brenta

Laura e Jazu hanno raggiunto la meta dopo un lungo viaggio

Sono due rarissimi esemplari di Ibis Eremita che partendo dall'Austria hanno raggiunto l'area protetta di Orbetello. Sulla loro sicurezza hanno vegliato per giorni i carabinieri Forestali

I militari della Stazione Carabinieri forestale di Cittadella sono intervenuti lo scorso 11 novembre nelle vicinanze del lago di Camazzole, in comune di Carmignano di Brenta a seguito della segnalazione di due rarissimi esemplari di Ibis Eremita (tutelati dalla Convenzione di Washington – CITES). Gli esemplari, muniti di radiotrasmettitore GPS sul dorso, rientrano in un ambizioso progetto dell’UE che ha la finalità di ricreare una popolazione migratrice di Ibis eremita in Europa, in particolare nelle aree dove la specie era presente in passato. Era lo scorso 11 novembre quando ai Carabinieri Forestale è giunta la segnalazione, e al fine di poter vigilare sulla loro sicurezza da possibili atti di bracconaggio, è stata organizzata una serrata attività di controllo dell’area dove erano stati avvistati, in prossimità del lago di Camazzole. 

Ibis eremita

L’Ibis eremita è una specie migratrice che era presente nell’Europa centrale fino al XVII secolo, prima che si estinguesse del tutto a causa della pressione venatoria; oggi è una delle specie maggiormente minacciate a livello mondiale. Da circa un decennio il progetto dell’Unione europea (LIFE+) denominato “Waldrapp-team”, con partner in Austria, in Italia ed in Germania, studia questa specie con l’obiettivo di reintrodurla in Europa. Il progetto Waldrapp-team è il primo tentativo, su base scientifica, di reintroduzione di una specie migratrice nella sua area di origine. Gli Ibis eremita che avevano sostato a Camazzole si chiamano Laura e Jazu. Erano partiti circa due settimane fa dall’Austria per compiere la migrazione verso il territorio italiano. A Camazzole sono arrivati il 10 novembre per una breve sosta di un solo giorno. Da qui sono ripartiti alla volta dell’Oasi WWF della Laguna di Orbetello (Grosseto), tappa conclusiva del loro viaggio migratorio e meta raggiunta oggi, 14 novembre. 

Bracconaggio

Purtroppo però il progetto registra spesso la scomparsa di alcuni esemplari durante i periodi di migrazione e le cause sono riconducibili a casi di elettrocuzione o ad azioni di bracconaggio compiute in territorio italiano quando il viaggio migratorio coincide con il periodo dell’attività venatoria. Ed è proprio qui che l’azione dell’Arma dei Carabinieri diventa essenziale misura di prevenzione. Grazie alla specialità Forestale si opera non soltanto un’azione di monitoraggio del passaggio di questi rarissimi uccelli, ma laddove si riscontra la presenza sul territorio viene organizzata una attenta vigilanza al fine di garantire che non siano bersaglio di potenziali azioni di bracconaggio. Inoltre le azioni in programma contro il bracconaggio sull’avifauna migratoria non aiutano solamente la reintroduzione dell’Ibis eremita in Europa, ma anche la salvaguardia di tutte le altre specie migratrici fra le quali sono incluse molte specie protette.

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