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Cronaca

"Mia madre condannata a morire a letto", l'Ulss precisa: "Famiglia sempre supportata"

L'azienda ospedaliera di Padova in una nota ha riportato tutti i sostegni e gli interventi previsti ed effettuati a sostegno della donna, sofferente di sclerosi laterale amiotrofica

La denuncia a mezzo Facebook per raccontare il calvario di Giovanna Celadin, affetta da sclerosi laterale amiotrofica, non più autosufficiente e costretta a letto. Sui social la figlia, Stefania Cacace, aveva lamentato anche un disservizio da parte dell'Ulss 16 di Padova che significa molto per la donna, per la quale ogni momento è prezioso così come ogni tipo di sostegno possibile. E proprio l'attuale mancanza di uno di questi, un seggiolone polifunzionante basculante, per il quale è stata fatta richiesta all'azienda, a dire dei familiari inascoltata, ha innescato la protesta. Pronta la precisazione dell'azienda sanitaria di Padova che ha diffuso una nota per spiegare la situazione. 

LA NOTA. Ecco le parole dell'Ulss 16: "La signora, gravemente invalida, a seguito del progredire della malattia che causa la non autosufficienza, è stata nel tempo oggetto delle cure da parte dell’Ulss 16 in termini di farmaci, ricoveri ospedalieri, visite specialistiche, protesi e ausili tra cui la fornitura di un doppio ventilatore respiratorio con concentratore e aspiratore, letti regolabili di cui l’ultimo regolabile a sponde con pompa oleodinamica e materasso e cuscino antidecubito, una carrozzina pieghevole con telaio leggero e cuscino antidecubito. Quando le è stato assegnato il letto a sponde regolabili, lo scorso anno, l’Ulss avrebbe dovuto – a norma di legge - ritirare la carrozzina, invece l’ha lasciata e infatti oggi la signora la possiede e con questa può uscire di casa per prendere una boccata d’aria fresca contrariamente a quanto afferma l’articolo".

NUOVA RICHIESTA. Poi continua: "In questi mesi la famiglia ha presentato la richiesta di un altro tipo di carrozzina, più confortevole. Il personale dell’Ulss ha dovuto comunicare che non era possibile farvi fronte immediatamente, dal momento che risultava incompatibile dal punto di vista normativo con alcuni degli ausili già forniti. Tuttavia, tenuto conto dell’età della paziente e del suo stato di salute, ha ritenuto di accordare comunque alla signora la temporanea disponibilità della carrozzina e ha iniziato ad esaminare la possibilità di assegnare anche l’altra carrozzina richiesta. Lunedì scorso il coordinatore dei distretti socio-sanitari ha personalmente assicurato ad una delle figlie che l’Ulss 16 aveva trovato una soluzione al problema e, infatti, ha dato disposizione di consegnare l’ausilio, cosa che avverrà nei prossimi giorni. Nell’occasione dell’incontro inoltre, il coordinatore dei distretti ha ribadito il supporto dell’azienda sociosanitaria anche al completamento della pratica amministrativa finalizzata all’ottenimento del sostegno economico previsto dalla normativa".

DATI. Infine qualche dato: "Per completezza d’informazione si evidenzia che nel 2015 l’azienda Ulss 16 ha speso la somma di circa dodici milioni di euro per protesi e ausili, con spesa pro capite di ventitre euro all’anno, a fronte della media regionale di diciassette euro l’anno pro-capite".

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