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Cronaca Casalserugo / Via Alessandro Manzoni

Casalserugo, residenti “detective” si mobilitano per la caccia al ladro

Due consiglieri comunali di opposizione (Pdl) Alberto Danieli e Pietro Pastò si lanciano all'inseguimento della coppia di ladri sorpresi in casa da un vicino. Speronamento d'auto, colluttazione al bar, fughe nei campi: un paese in subbuglio

Probabilmente si è trattata di una coppia improvvisata di ladri da appartamento che, per le modalità in cui ha operato, ha agito quasi per caso, tentando la sorte. Un “banale” furto in abitazione degenerato in una a dir poco movimentata caccia al ladro che ha coinvolto il paese.

IL FURTO. Sono le 9.15 di ieri mattina. Nel quartiere residenziale di via Manzoni a Casalserugo in tanti ormai sono già a casa per le ferie. Al civico 32 vive la famiglia Rado: la signora Daniela è però uscita per una commissione, è andata a comprare del pesce. Il vicino Leopoldo si accorge di qualcosa di strano: una Mercedes Classe B se ne sta parcheggiata vicino al marciapiedi con una persona a bordo. Il campanello dei Rado suona a vuoto, poi Leopoldo vede una figura scavalcare la recinzione. A questo punto compare il consigliere comunale Alberto Danieli (lista civica vicina al Pdl all'opposizione) anch'egli residente in quartiere e subito allertato da Leopoldo di quanto ha appena visto. Arriva nel frattempo anche la signora Daniela, entra in casa e, sì, sono entrati i ladri: la camera matrimoniale a soqquadro, mancano due anelli ereditati dalla madre defunta.

Alberto Danieli-3-2LO SPERONAMENTO. La Mercedes col palo immediatamente parte in direzione di via Leopardi, un vicolo cieco. Il complice lo raggiunge a piedi e sale in auto. Ma i due malviventi devono ora fare i conti con il consigliere Danieli che, fiutata l'occasione di bloccarli in una via senza sbocchi, si lancia ad inseguirli con la sua Subaru e si mette di traverso nella strada chiusa. I ladri non ci pensano due volte e, girata l'auto per uscire dall'imbuto di via Leopardi in cui sprovvedutamente si sono cacciati, tentando la fuga finiscono per scontrarsi contro l'auto di Danieli. La Mercedes non riparte, ha una ruota completamente fuori uso. Inveiscono contro il consigliere e, con sangue freddo, staccano le targhe posticce e si danno alla fuga a piedi.

LA COLLUTTAZIONE. Avvertito da Danieli, entra in azione anche un altro consigliere comunale, Pietro Pastò, poliziotto. Con fiuto da detective, si dirige prima al mercato settimanale, per vedere che i due individui non si nascondano tra la folla, quindi va a controllare che non si sia rifugiati nei bar del paese. Bingo: entra da “Stefany e Vale” in via Umberto I e lì li sorprende mentre, con nonchalance, stanno consumando un'acqua e un caffè. Si presenta come poliziotto, chiede i documenti alla coppia, che però si lancia verso l'uscita del locale. Pastò riesce ad afferrarne uno, che poi però si divincola e gli sfugge, scagliandogli addosso uno sgabello del locale. Prendono la via dei campi e svaniscono.

IL TAXI. È solo a questo punto che, i residenti-detective, spentasi la concitazione dovuta alla rapida escalation di adrenalina, chiedono l'intervento delle forze dell'ordine. Carabinieri della compagnia di Piove, della locale stazione dei carabinieri di Casalserugo, i colleghi di Bovolenta, Albignasego e i vigili della polizia locale dell'Unione Pratiarcati cominciano a sentire tutti i testimoni coinvolti nella caccia al ladro e a battere palmo a palmo la zona. Al bar “Stefany e Vale” fa quindi la sua comparsa anche un taxi, guidato da un'autista di Abano. L'auto viene fermata e si scopre che erano stati i ladri, poco prima, ad aver chiamato per il servizio come ultimo tentativo di fuga.

LA REFURTIVA RITROVATA. Le ricerche dei due malviventi sono continuate per tutta la giornata di ieri e non solo in zona. Sembra infatti che la coppia, sulla trentina, appartenga a gruppi di etnia rom dell'Italia settentrionale, ma non del posto. In serata, il figlio della titolare del bar, sistemando le toilette, ha scoperto all'interno della vaschetta per lo scarico dello sciacquone del water due anelli: quelli rubati poche ore prima alla signora Daniela. Numerosi gli indizi raccolti dagli inquirenti sui due malviventi, dalle impronte trovate nell'auto e nelle consumazioni al bar nonché il numero di cellulare usato per chiamare il taxi. Non ancora consegnati alla giustizia, avrebbero però le ore contate.

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