rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Case popolari, sindacati mobilitati davanti a sede Ater incontrano il presidente

La protesta a Padova per dire che "la casa è un diritto anche nella crisi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Il 5 giugno, gli Abitanti Resistenti del Quartiere Savonarola, As.I.A. - USB di Padova, lo Sportello Sociale di Rifondazione Comunista Padova e lo Sportello Sociale Contro la Crisi di Este hanno dato vita ad un percorso di lotta per chiedere il rilancio delle politiche abitative attraverso la valorizzazione e un'efficiente manutenzione degli alloggi pubblici esistenti e tramite un nuovo piano di edilizia residenziale che preveda la creazione di nuovi alloggi a canone sociale.

Una prima giornata di mobilitazione per dire che la casa è un diritto anche nella crisi; anzi, che proprio in questo periodo in cui si moltiplicano i casi di morosità e insolvenza e quindi sfratti e pignoramenti che l'intervento pubblico deve essere rafforzato sia in termini di alloggi sia in termini di fondi a sostegno degli affitti e dell'emergenza abitativa. Per dire però anche che l'emergenza non deve trasformarsi in precarietà abitativa istituzionalizzata e soggetta alla discrezionalità della burocrazia, ma le politiche pubbliche devono sempre mirare a rendere autonomi gli individui e le famiglie. Una giornata sicuramente positiva perché il presidio, oltre a denunciare la vendita da parte dell'Ater di 16 dei suoi alloggi, è riuscito ad ottenere un incontro con il Direttore dell'azienda, l'Ing. Giambruni al quale sono state presentate le situazioni emergenziali della città e della bassa padovana e lo stato di degrado degli alloggi Ater del quartiere Savonarola. Inoltre al Direttore sono state poste alcune questioni circa le politiche abitative dell'Ater.

In sintesi questo è il risultato dell'incontro:

• motivo della vendita dei 16 alloggi: Giambruni ha affermato che si tratta di un piano di vendita ordinario, previsto già da tempo, che consiste nell'alienazione degli appartamenti promiscui, ossia inseriti in condomini a maggioranza di alloggi privati. Non si tratta della “vendita straordinaria” che è bloccata dalla Regione. A detta del Direttore gli incassi dovrebbe servire per la manutenzione del patrimonio dell'Ater. Manutenzione che, è stato detto, ammonterebbe annualmente a 3 milioni e 500 mila euro. La nostra richiesta è stata quindi di avere una certificazione degli interventi e i dati relativi agli appalti, perché l'esperienza delle realtà presenti al presidio è quella di una quanto meno scarsa attenzione dell'azienda alle condizione degli alloggi.

• Motivo del blocco delle liste di assegnazione: nel 2012 non è stato emesso il bando per l'assegnazione di alloggi Ater. Giambruni ha scaricato la responsabilità al Comune sostenendo che ogni anno Ater mette a disposizione 120 alloggi e che il comune li assegna con un criterio retroattivo per rispondere a bandi precedenti.

• Ater ha intenzione di mettere a disposizione 80 appartamenti nel 2012: la richiesta delle realtà presenti al presidio è stata quella di mettere a disposizione dell'emergenza abitativa una parte di questi alloggi e assegnare la parte restante a coloro che pur in presenza dei requisiti non hanno avuto un alloggio

Alla luce di queste informazioni abbiamo ottenuto dall' Ater:

• di avere l'anagrafe del patrimonio pubblico regionale e comunale;

• la disponibilità all'apertura di un tavolo congiunto con il Comune per discutere dell'emergenza abitativa, i criteri di assegnazione degli alloggi e la manutenzione del patrimonio edilizio. A breve quindi prenderemo contatto con l'assessore alla casa di Padova Di Masi per fissare un primo incontro.

• di discutere la possibilità di convertire immobili pubblici ad uso abitativo per affrontare la crisi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Case popolari, sindacati mobilitati davanti a sede Ater incontrano il presidente

PadovaOggi è in caricamento