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Cronaca

Caso Arpav, ex comandante della polizia giudiziaria torna a giudizio: l'udienza a gennaio

Era finito al centro dello scandalo con l'accusa di tentata concussione, per la mazzetta da 300mila euro (mai consegnata) all'allora presidente dell'Arpav in cambio del trasferimento dell'agenzia ambientale all'interno del Net Center

Favoreggiamento e violazione del segreto istruttorio sarebbero queste le accuse per le quali il giudice Cristina Cavaggion avrebbe accolto la richiesta del pm Federica Baccaglini e rinviato a giudizio l'ex comandante della polizia giudiziaria di Padova. Il gup Cristina Cavaggion ha accolto la richiesta del pm Federica Baccaglini 

TANGENTOPOLI VENETA. Come riportano i quotidiani locali, il militare dovrà presentarsi davanti al giudice l'8 gennaio prossimo. Con lui ci sarebbe anche l'avvocato penalista 70enne, protagonista della tangentopoli veneta, un tempo braccio destro dell'ex presidente della giunta regionale Giancarlo Galan.

ARPAV. L'ex comandante della polizia giudiziaria è finito al centro dello scandalo con l'accusa di tentata concussione, per la mazzetta da 300mila euro (mai consegnata) all'allora presidente dell'Arpav  in cambio del trasferimento dell'agenzia ambientale all'interno del Net Center.

LA SEDE DELL'ARPAV. Tutto iniziò nel 2008 quando l’Agenzia regionale dell’ambiente era in cerca di una nuova ubicazione, un affare da 30 milioni di euro. Era stata nominata una commissione e sembrava che la scelta dovesse ricadere sul Net Center spa. Una scelta in realtà “pilotata”, secondo il capo d’accusa, proprio dal luogotenente. Indagato per falso, peculato e turbativa d’asta, l’ex direttore generale dell’Arpav si sarebbe dichiarato innocente e vittima, puntando il dito contro il sottufficiale dell’Arma. 

LE PERQUISIZIONI. A riprova della veridicità delle testimonianze fatte dall’indagato, sono dunque scattati gli interrogatori. Chiamati a parlare, nomi noti del Padovano. Quindi le perquisizioni, negli uffici del luogotenente e nello studio del legale in riviera Ponti Romani, da parte dei carabinieri del reparto operativo di via Rismondo. Al vaglio degli inquirenti, fascicoli e materiali che possano far luce sull’intricata faccenda.

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