Caso Tindaci, la Corte di Cassazione apre uno spiraglio per il ricorso alla Corte Europea
L'avv. Tolomei: «Il capitolo non è quindi ancora chiuso, tutt’altro. La Corte di Cassazione può ancora decidere tutto, le strade sono tutte aperte, compresa quella della Corte Europea»
Gli avvocati Vieri e Francesca Tolomei seguono la famiglia Tindaci da tredici anni in una battaglia legale complicatissima dai tratti quasi kafkiani. Una vicenda drammatica e dolorosa che ha coinvolto tre famiglie della cosiddetta "Padova bene" e che quel 5 aprile 2005 ha cambiato irrimediabilmente la loro vita, con tanto di battaglie legali e processuali.
Anomalie
Le anomalie nelle indagini, con tanto di sparizione di una fotografia che potrebbe cambiare il corso della storia giudiziaria di questa vicenda e la sensazione di una mancanza di imparzialità nei processi ha spinto la famiglia tramite i suoi legali a fare ricorso: «Abbiamo ricevuto il 16 dicembre dalla Corte di Cassazione la comunicazione che è stato valutato opportuno riunire il precedente giudizio introdotto a quello nuovo per la revocazione della sentenza. Dopo ben tre sentenze sfavorevoli e assolutamente criticabili, sono stati proposti due ricorsi per cassazione il primo per questioni di diritto ed il secondo per questioni procedurali . Le questioni sono collegate e di qui l’opportunità della riunione».
Corte europea
«Noi - spiega l'avvocata Francesca Tolomei - siamo soddisfatti di aver ottenuto la trattazione congiunta, che abbiano trovato degli aspetti comuni tra i due ricorsi, questo evita che si possono verificare decisioni contrastanti. Il capitolo non è quindi ancora chiuso, tutt’altro. La Corte di Cassazione può ancora decidere tutto, le strade sono tutte aperte, compresa quella della Corte Europea».