Cassazione respinge ricorso Galan per annullare il patteggiamento
L'ex governatore del Veneto, che sta scontando gli arresti domiciliari nella sua villa a Cinto Euganeo, aveva patteggiato 2 anni e 10 mesi e nei suoi confronti è prevista la confisca di beni per 2 milioni e 600mila euro
La corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'ex governatore del Veneto ed ex ministro Giancarlo Galan, attualmente ai domiciliari nella sua villa di Cinto Euganeo, dove sta scontando i 2 anni e 10 mesi per le vicende giudiziarie legate allo scandalo Mose, che si era appellato contro la sentenza seguita al patteggiamento che, oltre ai domiciliari, prevede il pagamento di 2 milioni e 600mila euro, come provento di reato calcolati su una percentuale di quanto avrebbe illecitamente ricevuto dal Consorzio Venezia Nuova, che lo avrebbe avuto a "libro paga" occulto per un milione di euro all'anno
DOMICILIARI E SERVIZI SOCIALI. A confermare la decisione della Cassazione l'avvocato Antonio Franchini, che difende Giancarlo Galan insieme a Niccolò Ghedini, e che ha spiegato anche che il parlamentare rimarrà ai domiciliari e "chiederà di essere assegnato ai servizi sociali, mentre per il pagamento della somma ha ora tre mesi di tempo". Galan, tutt'oggi senatore, non decade automaticamente, rimane presidente della Commissione cultura: a decidere delle sue sorti politiche saranno i colleghi in Parlamento.