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Cronaca

Castello Carrarese, gestione passa al Comune che apre al design

Ratificato un protocollo d'intesa con la Soprintendenza per il passaggio di consegne dello spazio storico che sarà prevalentemente dedicato alle arti contemporanee. Prima mostra sulla collezione Bortolussi

Uno spazio prestigioso che sarà prevalentemente dedicato all'arte contemporanea e al design. Questo l'obiettivo che il comune di Padova si pone per il rinato Castello Carrarese, che nell'Ottocento era stato trasformato in un carcere. L'ente locale è divenuto il nuovo gestore del complesso monumentale, tramite la ratifica di un protocollo d'intesa con la Soprintendenza che ha sancito il passaggio di consegne.

COLLEZIONE BORTOLUSSI. "La nostra prospettiva – spiega l'assessore alla Cultura Andrea Colasio – è quella di creare, col tempo, un centro culturale dinamico e all'avanguardia, che permetta alla città di posizionarsi nel sistema multi-polare dell'arte contemporanea. Abbiamo definito un modus operandi per i prossimi anni, con l'obiettivo di avere disponibile già dal prossimo maggio un grande spazio espositivo al piano terra, dove sarà allestita la mostra di design della collezione Bortolussi. Una volta terminate le operazioni di restauro, il Comune potrà usufruire di tutto il lato Sud del Castello, della Sala 24 e della Chiesetta, per un totale di circa 20 mila metri quadri".

I COSTI. La riconversione del Castello è costata, dal 2002 ad oggi, circa 9 milioni di euro. Di questi, circa un terzo sono stati spesi per i lavori di restauro, tra i quali una difficoltosa operazione di bonifica da pericolosi residui di mercuriocromo nella zona dov'era stata allestita l'officina meccanica del carcere. 

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