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Cronaca

Aifa accoglie richiesta di Caterina "Dietro di me nessuna lobby"

L'Agenzia del farmaco discuterà con le case produttrici affinché sui farmaci venga specificato se sono stati testati sugli animali. Dall'ospedale l'invito: "La mia vita usata per 'far colpo', ora parlate dell'argomento vero"

Sotto la spinta del clamore mediatico suscitato dalla vicenda di Caterina, la 25enne padovana colpita da quattro malattie genetiche rare e divenuta il bersaglio di sedicenti animalisti su Facebook, l'Agenzia del farmaco ha accettato, come proposto dalla ragazza (studentessa di Veterinaria a Bologna) di discutere con tutta la filiera farmaceutica italiana, sotto la vigilanza del ministero della Salute, la possibilità di mettere sulle confezioni dei farmaci la dicitura: "Questo medicinale è stato testato sugli animali secondo le norme vigenti" in modo che chi si cura possa fare una scelta consapevole. Alle accuse di strumentalizzazioni la studentessa risponde: "Non vengo pagata da nessuno. Non ci sono lobby dietro".

LA POSIZIONE DELL'AIFA. "Dopo la Talidomide molte altre tragedie sono state evitate grazie ai rigorosi test di sicurezza che, quando strettamente necessario e in condizioni strettamente controllate, coinvolgono alcune specie animali", spiega in una nota l'Aifa, che ha espresso solidarietà e "affettuosa vicinanza" a Caterina. L'Agenzia infine ricorda proprio il disastro provocato dalla Talidomide "che abbiamo il dovere di tenere vivo nelle nostre memorie". Il medicinale usato negli anni '60 provocò la nascita di molti bambini con gravi malformazioni. "Ogni nuova molecola prima di arrivare sull'uomo (bambini compresi), deve sottostare a rigorosi test di sicurezza" che, conclude l'Aifa, devono avvenire sempre in condizioni rigidamente controllate e solo se è strettamente necessario.

"ORA PARLATE DELL'ARGOMENTO VERO". Dall'ospedale di Padova intanto Caterina lancia un appelo perché i riflettori si spengano sulla sua vita privata per concentrarsi sui temi innescati dal dibattito sulla sua storia. "Grazie a chi mi difende - scrive la ragazza su Facebook - Ma più che le difese io preferisco le persone razionali che discutono, che si informano e si confrontano contro chi ha pareri opposti razionalmente, poi ben vengano le persone che sostengono quello che sostengo io, ancora di più in questo momento dove non riesco ad essere molto presente". "Senza voler creare ulteriore polemica - aggiunge - vi invito tutti alla ragione e a non prendere posizione, che possa essere pro così come contro la sperimentazione animale (usiamo i termini giusti, fa parte dell'informazione, la vivisezione, termine che piace tanto, è illegale) per partito preso senza esservi informati prima". Poi chiede che il suo caso non venga spettacolarizzato: "La mia vita è stata usata per fare colpo", "ora parlate dell'argomento vero", aggiunge.

ANCORA INSULTI, L'AIDAA: "LI DENUNCEREMO". Non si placano però gli insulti su Facebook, l'ennesimo lunedì mattina, postato dalla ragazza sul suo profilo. Solidarietà invece da personaggi pubblici come il segretario del Pd Matteo Renzi e il regista Gabriele Muccino. Dal mondo animalista sono arrivate prese di distanza dagli insulti, ma anche la denuncia di una strumentalizzazione del caso. L'associazione animalista Aidaa ha intanto annunciato che denuncerà chi ha augurato la morte a Caterina. "È nostro interesse come animalisti fare emergere la verità: e cioè che nessun animalista vero è responsabile delle minacce a Caterina per le sue convinzioni sulla sperimentazione animale. Gli insulti provengono da persone non certamente appartenenti al mondo animalista che per sua natura è pacifico ed antifascista". Il Partito animalista europeo, al quale la stessa Caterina si era rivolta, durante i suoi video, per cercare un'interlocuzione sulle sue posizioni, sostiene però che sul caso si stia facendo ''un'ignobile strumentalizzazione". Il "caos mediatico" sulle parole della studentessa, secondo il presidente del Pae Stefano Fuccelli, è arrivato "nel preciso momento in cui è in atto una vergognosa azione denigratoria contro il prof.Vannoni e alla vigilia della conferenza stampa organizzata dai genitori di bambini affetti da malattie neuro-degenerative che sostengono la cura compassionevole da lui promossa".

LE CONDIZIONI DI CATERINA. Il dottor Andrea Vianello, direttore del reparto di Fisiopatologia respiratoria dell'Azienda ospedaliera di Padova, conferma che nel caso di Caterina "i test sugli animali sono stati vitali, indispensabili", e proprio perché si tratta di malattie rare "ci vuole la sperimentazione. E qui il ruolo dell' università è di assoluto rilievo". Sulle condizioni della giovane, il medico spiega che "seppure in un contesto complesso, sta un po' meglio. Non si tratta solo di un'affezione polmonare, ma dell'incidenza di 3-4 altre patologie che ne complicano il decorso".

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