rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La Regione azzera i fondi, a rischio anche il Centro Donna Padova

La giunta regionale intende tagliare i finanziamenti ai centri antiviolenza del Veneto. Lanciata una petizione online "Zaia ci taglia le ali". Alessandro Zan (Pd): "Così si finisce per ignorare le situazioni di abuso"

Già lo scorso anno, i fondi per le strutture che si occupano di donne e minori erano stati dimezzati, ora, la giunta della regione del Veneto intende eliminare il finanziamento, della legge 5 del 2013, ai centri antiviolenza

IN PERICOLO IL CENTRO DONNA DI PADOVA. Sulla vicenda è intervenuto Alessandro Zan, deputato padovano del Partito Democratico: "Questa decisione rischia di compromettere seriamente l’attività dei centri antiviolenza in Veneto, a partire dal Centro Donna di Padova - spiega - che, lo scorso anno, ha offerto sostegno psicologico e legale a 827 donne e che, senza fondi adeguati, si ritroverebbe a non poter garantire servizi e aiuto sufficienti alle vittime. Ciò che sconcerta - prosegue il parlamentare - è che vengano messi in discussione finanziamenti a progetti di prevenzione e intervento come questi, finendo per ignorare le situazioni di abuso ed essere complici silenziosi di chi, quella violenza, la esercita. Porrò la questione - conclude Zan - alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministero per gli Affari regionali".

LA PETIZIONE. Sulla pagina Facebook del Centro Donna Padova Antiviolenza, sono continui i post per sensibilizzare e invitare a firmare la petizione lanciata dal Centro Veneto Progetti Donna, "Zaia ci taglia le ali", per scongiurare l'azzeramento dei fondi. Alla petizione partecipa anche la Cgil padovana: "Consideriamo sbagliata e pericolosa la scelta di eliminare il finanziamento di 400mila euro ai centri antiviolenza - si legge nella nota - la Cgil di Padova sottoscrive la petizione e assicura tutto il suo impegno per convincere gli amministratori regionali a tornare indietro su una scelta che rischia di avere ripercussioni gravi sulle donne e sulle famiglie. Non si può considerare la difesa delle donne uno spreco da tagliare, semmai un capitolo di bilancio da implementare per estirpare un fenomeno che un Paese che vuole considerarsi civile non può più tollerare".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Regione azzera i fondi, a rischio anche il Centro Donna Padova

PadovaOggi è in caricamento