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Martedì, 16 Aprile 2024
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"Chiama": il primo centralino oncologico

Dal 21 aprile un nuovo servizio di orientamento e supporto al cittadino per affrontare la malattia e le cure. Esperti risponderanno dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 17, al costo di una telefonata urbana semplice

Partendo dalla convinzione che la comunicazione è parte della cura, è nato "Chiama", un nuovo servizio di orientamento e supporto al cittadino per affrontare la malattia e le cure oncologiche, che sarà presentato giovedì, alle 11.30, al Caffé Pedrocchi.

"È un nuovo servizio di comunicazione, diretto, pragmatico. Le risposte vengono date da professionisti con un linguaggio semplice per rispondere a tutti quei quesiti che nascono nell'animo di chi si trova a dover affrontare cure oncologiche.

Non esiste un servizio simile in Italia" spiega il professor Pier Carlo Muzzio, direttore generale dell'Istituto oncologico veneto (Iov) che interverrà all'incontro.

Alla presentazione: l'assessore alla Sanità della Regione, Luca Coletto; il dottor Carlo Castoro, dirigente, chirurgo dello Iov; Pierpaolo Betteto, presidente di "Chiama"; il giornalista Mario Pappagallo e lo scrittore Massimo Carlotto che in particolare parlerà dell'iniziativa "L'informazione come cura, (Chiama) incontra i giovani", realizzata con il sostegno dell'Università di Padova e rivolta agli studenti dell'ateneo, il cui scopo è la realizzazione di un video che presenti l'iniziativa.
 
Realizzato dall'associazione "Chiama", in memoria di Giuseppina Brollo, in collaborazione con lo Iov e la Regione, il progetto, dopo tre mesi di sperimentazione, sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 17, al numero 848 800 155, al costo di una telefonata urbana semplice. A fornire le risposte un gruppo di professionisti volontari composto da ex-pazienti, infermieri, psicologi ed altre figure professionali, pronti a rispondere e ad ascoltare.
 
"Partirà dal 21 aprile. Vogliamo offrire un servizio aggiuntivo al paziente e ai suoi cari anche perché sempre di più il mondo ospedaliero e scientifico si occupano più della malattia che del malato. E poi abbiamo un nemico sottile e intelligente con cui confrontarci, l'autoinformazione che si fa su internet", spiega il professor Muzzio.
 
Nei tre mesi di sperimentazione sono stati già registrati ottimi risultati con telefonate anche dal Centro-sud e dall'estero. "Il 50% delle chiamate proveniva dal Veneto e l'altra metà da fuori Regione con il 40% delle telefonate dal Centro e Sud Italia" continua il professor Muzio. "Le domande più frequenti riguardavano informazioni sugli effetti collaterali delle terapie. La risposta è sempre professionale, garantisce la massima efficienza nel tempo più breve possibile".
 
Al vincitore del progetto "Chiama incontra i giovani" verrà riconosciuto un premio simbolico dell'ammontare di 1000 euro oltre alla possibilità di veder apparire il proprio nome nei titoli di coda dello spot a ogni suo passaggio.

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