Padova, chiude la jeanseria Al Miracolo, una storia di moda e passione iniziata nel 1927

Il prossimo 30 luglio, chiuderà, a Padova, lo storico negozio d'abbigliamento "Al miracolo", tra i primi in Italia ad importare un indumento che avrebbe segnato una svolta epocale nel modo di vestire, il jeans, ancora oggi articolo di punta dell'esercizio di via Arco Valaresso, a due passi dal Duomo. L'ultimo erede di un'attività a conduzione familiare durata decenni è Luciano Gomiero, 73 anni, una vita passata tra scaffali e vestiti, e a viaggiare nelle grandi capitali europee della moda, sempre ad inseguire novità, qualità e gusto.

1927-2016. La licenza di famiglia risale al 1875, ma bisognerà attendere il 1927 perché l'abbigliamento Gomiero approdi nella città del Santo. È in quell'anno, infatti, che la licenza passa dalle mani di una zia a quelle del padre di Luciano. All'epoca, un negozio vero e proprio ancora non esisteva: "Avevamo i banchi sotto piazza Capitaniato", racconta Luciano. "Al miracolo" nascerà nel 1952, installandosi al civico uno di via Arco Valaresso (oggi si trova al 13). 

LO "SPIRITO" DEI GOMIERO. "La moda bisogna andare a prendersela", esordisce Gomiero, ripercorrendo le tappe di quella che non è stata una semplice attività, ma ricerca costante e passione: "Da sempre il nostro negozio ha introdotto prestigiosi marchi americani ed europei - spiega - all'inizio del nuovo secolo, abbiamo acquisito dall'esperienza olandese un nuovo sistema di vendita, passando dai 4 ai 12 campionari l'anno. Ho viaggiato in Inghilterra, in Francia, in Germania, per portare a casa i tessuti, sempre toccandoli con mano ad occhi chiusi, perché gli abiti vanno 'sentiti'". 

NOVITÀ. Capacità di essere all'avanguardia, di ascoltare il cambiamento, di seguire gli scatti repentini della moda e di adattarsi alle richieste delle nuove generazioni. Sono gli elementi che hanno fatto del negozio "Al miracolo" un'icona di stile che Padova non dimenticherà. "Ho visto generazioni di clienti, da quando lavoravo ancora con mio padre - ricorda Luciano - ho visto bambine diventare donne e tornare da me con i nipoti".

UN ANEDDOTO. E ci racconta un aneddoto: "Un giorno, un nonno entrò nel mio negozio con suo nipote. Il ragazzo provò alcune paia di jeans, e ne scelse uno. Poi però ne vide un altro: 'Mi piace anche questo', disse al nonno, che gli rispose: 'Te li prendo entrambi, perché io qui acquistai i miei primi jeans e, sempre qui, mio nipote oggi sta acquistando i suoi'. All'uscita il giovane diede un bacio a quel nonno e gli disse 'grazie': mi commossi'". 

LA CRISI. Luciano oggi ha 73 anni e, per lui, è arrivato il momento di dire "basta": "Sono due anni che ci penso, non è stato facile prendere una decisione definitiva - spiega - ma ora è giunto il momento di riposarmi e di godermi i miei nipoti". La crisi? "La crisi c'è, certo: prima avevamo 7 dipendenti, ora ne ho solo una - spiega - ma negli anni non ci è mai mancata la clientela, anzi in molti si sono rattristati sapendo della chiusura". Nessuno rileverà l'attività: "Non è un buon periodo per assumersi una responsabilità come questa".

L'AFFETTO DELLA CLIENTELA. In queste ultime settimane, è partita la svendita per svuotare il magazzino. Diversi articoli sono stati donati da Luciano ai frati del Santuario di San Leopoldo: "So che hanno diversi progetti in Africa", spiega il commerciante. "Si ringrazia tutti i giovani nostri vecchi clienti per la fiducia accordata allo storico negozio": "Al miracolo" ha affidato alla sua pagina Facebook la notizia dell'imminente chiusura. Tanti i messaggi di affetto e i ricordi che riaffiorano: "Qui ho acquistato i miei primi Rifle", "Che ricordi bellissimi di questo negozio", "Grazie Luciano, ci mancherai".