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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Casalserugo / Via Cristoforo Colombo

Cia chiede una “regia unica” per la gestione della sicurezza idraulica

L'associazione di categoria degli agricoltori ha promosso questa mattina a Casalserugo un incontro per affrontare il problema del rischio idraulico dei territori veneti. L'appello a una gestione integrata delle acque per la salvaguardia dal rischio alluvioni

Nell’ambito della settimana nazionale della bonifica e dell’irrigazione che si conclude domenica, la Cia (Confederazione italiana agricoltori) torna sul tema della sicurezza idrogeologica del territorio veneto, organizzando a Casalserugo un convegno dal titolo: “Stop Alluvione! Sicurezza idraulica e agricoltura. Fatti, non parole!”.

All’incontro di stamattina aperto alla cittadinanza hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni, i presidenti dei 10 Consorzi di bonifica veneti e autorevoli esperti in materia di sicurezza idraulica. La Cia ha chiamato in causa un vuoto di competenze nella gestione integrata della sicurezza idraulica e chiede l’avvio di una regia unitaria, una squadra che scenda in campo per il governo integrato delle acque in modo da di poter prevenire “a monte” il rischio di esondazioni. Prima di giungere all’ennesima conta dei danni “a valle”.
 
L'associazione di categoria chiede in particolare che i Consorzi di bonifica tornino ad assumere un ruolo da protagonisti nel garantire la sicurezza idraulica. In più c’è la richiesta alla Regione della certezza di una dotazione di risorse finanziarie adeguate alle funzioni assegnate ai consorzi nella realizzazione e manutenzione di opere idrauliche, di impianti per lo scolo e l’allontanamento delle acque, dopo che alcuni articoli della nuova legge regionale sulla bonifica del 2009 hanno avuto come conseguenza una notevole riduzione di risorse
 
Cia ha “segnato in rosso” in particolare  l’articolo 37 della nuova legge regionale sulla bonifica, che dichiara esenti dal pagamento del contributo diretto al consorzio “tutti i fabbricati ad uso abitativo collegati alla pubblica fognatura”. Il taglio di risorse attuato non consentirebbe di reperire la copertura finanziaria adeguata per poter svolgere il loro compito di difesa idraulica e idrogeologica, contro il rischio sempre più frequente di alluvioni di vasta portata come quello del novembre 2010. Per questo sono state raccolte e presentate lo scorso dicembre al Consiglio regionale 15 mila firme raccolte da Cia in tutto il Veneto attraverso una petizione popolare per chiedere di modificare alcune parti dell’attuale legge sulla bonifica.
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