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Cronaca Cinto Euganeo

Emergenza cinghiali sui Colli Euganei: "Subito un'azione straordinaria di selezione"

Coldiretti, Cia e Confagricoltura Padova incontrano i sindaci dell'aera Parco e concordano un percorso condiviso per affrontare il problema

"Ben vengano i 200mila euro stanziati dalla Regione ma serve subito un’azione straordinaria di selezione ancora più vasta, per ridurre di alcune migliaia di unità la presenza dei cinghiali sui Colli Euganei. Ai sindaci chiediamo di condividere un percorso che punti ad ottenere risorse certe e misure adeguate per affrontare seriamente questa emergenza e anche per entrare nella governance del Parco per portare le istanze degli agricoltori".

INCONTRO. Questa la principale richiesta rivolta dai presidenti di Coldiretti, Cia e Confagricoltura Padova in occasione dell’incontro con i sindaci del Parco Colli Euganei. Un primo faccia a faccia al quale seguirà la messa a punto di un “piano d’azione” che permetta di ottenere in tempi brevi dei risultati visibili.

APPELLO. Ad accogliere l’invito delle tre organizzazioni agricole padovane sono stati i Comuni di Abano Terme, Cervarese Santa Croce, Cinto Euganeo, Este, Galzignano, Lozzo, Monselice, Teolo, Torreglia e Vo. L’appello lanciato dai dirigenti delle organizzazioni agricole è un invito a fare squadra per portare in primo piano le vere emergenze dell’area del Parco Colli, a partire appunto dai cinghiali, e ottenere un intervento che permetta di ridurre in tempi brevi la popolazione di ungulati.

STANZIAMENTI. “Non dimentichiamo che ormai i cinghiali sono scesi in pianura e hanno anche varcato il Bacchiglione - ha ricordato Giordano Emo Capodilista, presidente di Confagricoltura Padova - e si spostano usando le scoline come autostrade. Non crediamo che l’unica soluzione sia la riduzione dei confini del Parco, a nostro avviso bisogna intervenire sul fronte economico per tutelare gli agricoltori e chi vive sui Colli Euganei. Ben vengano i 200 mila euro stanziati ma dobbiamo arrivare ad almeno 4-500 mila euro l’anno, cercando anche altri canali di finanziamento. Inoltre vogliamo un parco più vicino ai cittadini e agli agricoltori”.

PROGETTO A LUNGO TERMINE. “Lavoriamo ad un progetto a medio lungo termine da presentare in Regione - ha aggiunto Roberto Betto di Cia Padova - Dobbiamo cercare anche il modo per abbassare il costo per la selezione dei cinghiali. Ogni  giorno raccogliamo segnalazioni e proteste, non è questo il modo di vivere il nostro territorio”.

PARCO. “Vogliamo risolvere questa emergenza insieme a voi sindaci, - ha ribadito Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova - perché così come è il Parco non ci sta fornendo alcuna soluzione. Non dimentichiamoci che gli agricoltori sono fra gli attori principali del territorio, per questo vogliamo entrare nella governance del Parco. A noi interessa rendere efficiente il Parco, trasformandolo in opportunità per il territorio e per risolvere i tre grandi problemi legati ai cinghiali: la sicurezza pubblica, la biodiversità ambientale e l’attività agricola».

BUROCRAZIA. Un invito raccolto dai sindaci presenti. Moreno Valdisolo di Teolo ha osservato che “dobbiamo offrire noi amministratori delle alternative forti ma non ha senso parlare solo di confini del Parco se non rivediamo l’intero assetto dell’ente. Anzitutto va snellita la burocrazia che gira intorno al Parco, migliorandone così la gestione, altrimenti non ha senso proseguire”.

GALZIGNANO. Il sindaco di Galzignano Riccardo Masin invita a “farsi sentire con determinazione in Regione e dimostrare come si gestisce il territorio, altrimenti le emergenze continueranno a ricadere sui nostri concittadini. Vigiliamo anche sui 200 mila euro promessi dalla Regione ma non ancora arrivati al momento”. Anche gli altri amministratori hanno concordato sulla necessità di mettere in campo una strategia comune per non perdere di vista il punto cruciale della questione: ottenere le risorse adeguate per intervenire direttamente sulla popolazione dei cinghiali e mettere il Parco nelle condizioni di agire con efficienza. Nei prossimi giorni sindaci e organizzazioni agricole firmeranno un documento da presentare in Regione, coinvolgendo anche la cittadinanza.

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