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Cronaca Camposampiero

Circonvenzione di incapace: la zia era lucida, il testamento è valido, nipote scagionato

Assolto dal tribunale di Padova il nipote di una donna morta nel 2013: secondo il pm Marina Ventura la donna era lucida e consapevole al momento della firma del lascito

È stato assolto il nipote di una ultra ottantenne accusato di aver fatto firmare all’anziana un testamento a suo favore. La donna era lucida e le sue disposizioni sono quindi valide secondo il giudice. La storia risale al 2 settembre 2013, quando un’anziana che risultava affetta da grave demenza senile, era morta dopo tre mesi di degenza all’ospedale di Camposampiero.

EREDE UNIVERSALE. Il nipote, che l’aveva accudita fino a quel giorno, aveva preso in mano il testamento, risultando l’erede universale della zia. Da qui la denuncia dei tre cugini, che l’hanno incolpato di aver fatto firmare a suo favore il lascito, pur sapendo che la zia non era in condizione di salute per farlo. L’uomo è stato assolto con formula piena dal giudice Marina Ventura.

LA ZIA CONSAPEVOLE. Secondo il pm, il fatto non sussiste, come riporta Il Mattino di Padova, l’uomo che era finito sul banco degli imputati per circonvenzione di incapace, non ha obbligato la zia a deporre le sue volontà. La chiave di tutto è stata l’assistente sociale che aveva incontrato l’anziana un mese prima di morire, vedendo una donna lucida e capace di prendere le proprie scelte. Secondo l’accusa il nipote aveva abusato dello stato di infermità della zia, approfittando del fatto che la accudiva, facendole firmare un testamento che lo indicava come erede universale. La reazione dei cugini era stata immediata e aveva portato alla denuncia dell’uomo, che dopo il processo è stato scagionato.

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