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Cronaca

Conselve, "cittadini indignati a causa della Distilleria Bonollo"

I residenti che subiscono i fumi, l'aria "malata", la polvere, gli odori acri, non smettono di lamentarsi al Comitato lasciateci respirare che raccoglie gli sfoghi e la drammatica esasperazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Il Comitato Lasciateci Respirare ritorna sulla questione inquinamento distilleria Bonollo. Lo fa proponendo una delle tante segnalazioni e veri e propri sfoghi che riceve quasi quotidianamente, o direttamente ai volontari, o coi mezzi tradizionali, email (lasciatecirespirare@libero.it), telefono, lettere (Via Padova 92-35026 CONSELVE). La verità, è che le lamentele son sempre le stesse, sempre più circostanziate ed "arrabbiate".

Il sig. Cristiano scrive sulla bacheca della nostra pagina FACEBOOK (Comitato Lasciateci Respirare Conselve):

"Ho passato una giornata lavorativa a Padova (notoriamente la città ha un'aria tutt'altro che salubre). Arrivo a Conselve. Scendo dalla macchina e compio per l'ennesima volta un gesto che è sinonimo di vita: inspiro profondamente. E' questione di attimi. Un odore acre e pestilenziale mi assale. Per un attimo rimango smarrito, poi è subito chiaro. E' evidente la via in cui abito corre parallela alla Bonollo. Si spiega facilmente la fonte dell'insostenibile olezzo, che periodicamente si ripresenta a chi ha la sfortuna di abitare nelle vicinanze. Apro la porta di casa, entro. Tempo 10 minuti e inizio a piangere.
Problemi economici? Crisi famigliari? Problemi esistenziali? Nulla di tutto questo. Più precisamente sto lacrimando copiosamente. I fumi acri penetrano dentro casa e periodicamente mi fanno questo effetto. E' da circa 4 anni che abito in questa locazione e nulla di simile mi era successo in precedenza. Ho il ricordo di una notte di qualche mese fa, in cui mi sono svegliato nel mezzo del sonno, preoccupato dalla possibilità che qualcosa stesse bruciando in casa.
No, per fortuna (?) così non era. Semplicemente, pur essendo le finestre chiuse, un odore sulfureo penetrava l'abitazione. Qualcuno mi dirà che sono troppo delicato e forsanche troppo schizzinoso. E sia. Tutto ciò sarei anche disposto a sopportarlo. Posso tollerare decisamente meno che lo stesso succeda a mia moglie e a mio figlio. Ancor meno posso pensare che mio figlio è in pericolo per quello che sta respirando, le cui conseguenze potranno manifestarsi tra decenni".

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