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Cronaca

Mattiazzo annuncia nuovo vescovo di Padova: è don Claudio Cipolla "Papa mi ha scelto tra gli ultimi"

Sciolto il segreto pontificio. Il parroco di Mantova prenderà le redini della chiasa cittadina. La lettera del nuovo capo della Diocesi e il saluto del suo predecessore. La sede resta temporaneamente "vacante"

Papa Francesco ha scelto monsignor Claudio Cipolla. Sarà lui a raccogliere le redini della diocesi di Padova, succedendo all'amato Antonio Mattiazzo, che, per ragioni di età e per dedicarsi all'attività di missionario in Etiopia, si è dimesso dall'incarico dopo 26 anni. Una scelta a sorpresa, quella di Bergoglio, che ha voluto un umile sacerdote per guidare la chiesa padovana. Il passaggio del testimone è avvenuto sabato a mezzogiorno, quando lo stesso Mattiazzo ha annunciato il nome del suo successore.

UN "SEMPLICE" PARROCO. L'ormai ex vescovo Antonio ha sciolto il segreto pontificio rivelando quanto trapelato nelle ultime ore che hanno preceduto l'ufficializzazione. Una nomina inaspettata, quindi, fin quasi alla fine, fuori dagli schemi e dalle proiezioni, che davano per favorito monsignor Carlo Roberto Maria Radaelli, vescovo di Gorizia. Don Cipolla, nato a Goito 60 anni fa, non è ancora stato ordinato vescovo: fino ad oggi, era un semplice parroco, nella chiesa di Sant'Antonio da Padova a Porto Mantovano (dal 1998), e vicario episcopale per la pastorale nella diocesi di Mantova (incarico che ricopre dal 2008).

MONSIGNOR CLAUDIO CIPOLLA. In passato ha operato con gli scout dell'Agesci ed è stato direttore della Caritas diocesana dal 1990 al 2008. È stato vicario parrocchiale della chiesa di Ognissanti a Mantova, dal 1980 al 1989, e poi della parrocchia dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, a Cedole, dal 1989 al 1990. Ha rappresentato la diocesi di Mantova nei convegni nazionali della Chiesa italiana di Palermo nel 1995 e di Verona nel 2006. È stato membro del Collegio dei Consultori (2009-2014), e in seguito del consiglio pastorale diocesano e della Commissione per la formazione permanente del clero. Il 27 ottobre 2011 è stato insignito del titolo di Cappellano di Sua Santità.

IL SALUTO DEL NUOVO VESCOVO. Un lungo applauso ha seguito la lettura, da parte di monsignor Antonio Mattiazzo, della lettera inviata ai fedeli padovani dal nuovo vescovo. Un saluto alla comunità, nel segno dell'umiltà e di una "comprensibile preoccupazione". "La decisione del Papa ha confermato la sua sensibilità nello scegliere gli ultimi - ha scritto monsignor Cipolla - sono consapevole di non essere di una comunità così bella e importante. Accoglietemi come un figlio. Busso alla vostra porta da povero e non ho pretese. Starò attento a chi è più debole. Coraggio, alzati, ti chiamo: sarà questo il mio modo episcopale".

MATTIAZZO: "IO HO FINITO". "Una lettera da cui si evince il cuore profondo del nuovo vescovo - ha commentato monsignor Mattiazzo, da sabato vescovo "emerito" della diocesi di Padova - significacativi le sue intenzioni e il suo modo". Poi il saluto ai fedeli alla cui guida è stato per un quarto di secolo: "Da questo momento - ha detto - io ho finito. Mi sento come uno che ha appena fatto una scalata con uno zaino, non senza graffi e cerotti, per arrampicarmi. Ora faccio le valigie e torno in Africa.

VESCOVO "ELETTO" CLAUDIO. Ci vorrà ancora qualche giorno prima che monsignor Cipolla faccia visita alla città del Santo. Inoltre, ha spiegato Antonio Mattiazzo, ci vorrà qualche mese prima che il vescovo eletto possa dare avvio ufficialmente al nuovo incarico. Prima dovrà essere ordinato vescovo, cosa che presumibilmente accadrà tra il 26 e il 27 di settembre, ma la data non è ancora stata fissata. Anche allora, il vescovo non sarà ancora tale: lo diventerà dopo avere presentato le bolle di nomina del Papa, cosa che avverrà presumibilmente verso metà ottobre.

SEDE "VACANTE". Da oggi e fino all'ingresso del nuovo vescovo, la sede resta quindi "vacante". A gestire la diocesi senza il suo capo sarà un amministratore diocesano eletto dai "consultori": il decano del collegio convocherà l'assemblea e, in quell'occasione, sarà stabilito chi gestirà la chiesa padovana fino all'arrivo di monsignor Cipolla. Anche nella preghiera dei fedeli, si pregherà non per il "vescovo Claudio", ma per il "vescovo eletto Claudio". Questo l'iter prima dell'insediamento ufficiale.

IL PATRIARCA DI VENEZIA. "Eccellenza carissima, a nome dei vescovi del Triveneto e mio personale - scrive Il presidente della Conferenza episcopale Triveneto e patriarca di Venezia Francesco Moraglia - le do il benvenuto nella nostra Conferenza regionale. Sono convinto che si troverà bene in queste nostre terre del Nordest e nella metropolia di Venezia che si rifà all'evangelista Marco. Presto sentirà il calore e l'affetto della sua nuova Chiesa che è in Padova. Mentre l'accompagno con la preghiera, spero di poterla incontrare presto".

IL SINDACO BITONCI. "Da sindaco di Padova porgo i migliori auguri a monsignor Claudio Cipolla - dichiara Massimo Bitonci - il compito che lo attende è impegnativo, ma, sin da ora, ribadisco che la casa comunale, che è casa di tutti, sarà sempre aperta e in ascolto, e che, nei limiti richiesti dai nostri rispettivi ruoli, sia personalmente, sia da parte dell'amministrazione, vi sarà sempre un'ampia collaborazione con il nuovo presule per promuovere la pace e la fratellanza e, soprattutto, per il bene della composita comunità padovana".

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA. "Da oggi Claudio Cipolla, un umile parroco di un paese del mantovano di 16mila anime avrà l'onere di reggere una delle Diocesi più grandi e complesse del Veneto, in un momento di grande difficoltà sociale - sono le parole del presidente della Provincia Enoch Soranzo - aiamo certi che in questa attualmente complessa situazione lo farà con i valori più alti espressi dalla cristianità come la bontà, la misericordia, la solidarietà, insegnandoci ad amare le periferie dell'umanità dove ė in gioco non solo la dignità dei poveri ma di ogni uomo. Con queste coraggiose scelte Papa Francesco non solo sta portando scompiglio nelle nostre città, ma sta diventando punto di riferimento stabile per tutti nell’insegnarci che la nostra vita deve diventare contagio per chi ci avvicina e che dobbiamo essere in grado di smuovere i macigni più solidamente inamovibili sia nella Chiesa che nella società. Al nuovo Vescovo non posso che augurare un buon lavoro".

COMUNITÀ DI DON ORESTE. "Ringraziamo il padre vescovo Antonio per la grande testimonianza di fede e carità che ha mostrato in questi anni, da pastore della diocesi di Padova - interviene Giovanni Ramonda, respondabile generale della comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste - in più occasioni monsignor Mattiazzo ha dimostrato vicinanza alla nostra Comunità, invitandoci a perseverare nei nostri progetti di accoglienza degli emarginati del territorio. Il nuovo Vescovo - conclude - sia la strada maestra: aiuti noi e la Diocesi a camminare nel Signore in un percorso di vicinanza agli ultimi. Gli auguriamo di poter vivere in pienezza e creatività, illuminato dallo Spirito Santo, il suo ministero".

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