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Il Centro Servizi Volontariato di Padova si adegua al nuovo Codice del Terzo Settore

Si allarga il raggio d'azione: ora saranna ammesse come soci tutte le associazioni richiedenti

L’anno del Centro Servizio Volontariato provinciale di Padova si apre all’insegna delle novità. L’assemblea dei soci, costituita da oltre 300 associazioni di volontariato della provincia, ha infatti deliberato in data 15 dicembre 2017 le modifiche necessarie per adeguarsi al nuovo Codice del Terzo Settore (D. Leg. 117/2017).

IMPORTANTE NOVITÀ

Il CSV Padova si è quindi dotato di personalità giuridica e prevede ora nello statuto l’obbligo di ammettere come soci tutte le associazioni di volontariato e tutti gli enti del Terzo settore che ne facciano richiesta. Si tratta di una importante novità, che allarga il raggio d’azione del Centro Servizio Volontariato di Padova a tutte le organizzazioni no profit, comprese associazioni culturali e associazioni non iscritte ai registri. La normativa precedente invece prevedeva che i CSV fossero gestiti e che si rivolgessero unicamente alle organizzazioni di volontariato iscritte all’apposito registro regionale. La normativa inoltre prevede che i Centri di Servizio possano erogare unicamente servizi e non più denaro alle associazioni. Questa novità cambia fortemente il ruolo del CSV, che diviene una agenzia di servizio e di promozione del volontariato, in qualsiasi forma ed organismo si esplichi, ma perde il ruolo di ente erogativo di fondi.

"FORTE SFIDA DI CAMBIAMENTO"

“Il CSV di Padova ha cercato di accompagnare le associazioni a questi forti cambiamenti già negli ultimi due anni – spiega Emanuele Alecci, Presidente CSV Padova. Abbiamo infatti previsto sia nel 2016 che nel 2017 un bando di raccolta di idee da parte delle associazioni, realizzate poi in collaborazione tra associazioni e CSV Padova, che ha messo le proprie risorse umane ed economiche a disposizione. Certo, questo aspetto della norma non facilita le associazioni, che per sostenere le proprie attività hanno comunque necessità di avere fondi di cui disporre direttamente. Considerando che oggi gli enti che erogano denaro sono sempre meno, le associazioni sono di fronte ad una forte sfida di cambiamento”.

RIDUZIONE DEI CENTRI DI SERVIZIO?

Un altro aspetto previsto dalla nuova normativa, molto dibattuto e al momento sospeso, è la riduzione dei Centri di Servizio per il volontariato che andrebbero ad aumentare il bacino di cittadini e di associazioni (si tratta, a livello italiano, di un dimezzamento dei CSV). Per il Veneto si è al momento ad una fase di sospensione, in seguito al ricorso presentato dalla Regione su diversi aspetti che il Consiglio regionale ritiene illegittimi, tra i quali il potere conferito all’Organismo nazionale di controllo di determinare il numero dei CSV per Regione. I CSV del Veneto stanno comunque già definendo accordi per accorpare e condividere progettualità e servizi, pur mantenendo la vicinanza territoriale fondamentale per operare al meglio al servizio del volontariato.

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