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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Comitato difesa alberi e territorio: no alla poco trasparente pseudo-riqualificazione di Piazzale Boschetti

Comunicato stampa di sei associazioni di cittadini di Padova sul poco trasparente progetto della giunta relativo alla riqualificazione di Piazzle Boschetti non condiviso né discusso con la cittadinanza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Riceviamo e pubblichiamo

La poco trasparente pseudo-riqualificazione di Piazzale Boschetti: i cittadini non ci stanno!

Comunicato stampa di Agosto 2016 delle associazioni di cittadini di Padova

Oltre al danno la beffa. Con il caso Piazzale Boschetti il sindaco Bitonci maschera, attraverso un finto appello alla partecipazione e alla concertazione con le associazioni e con la cittadinanza, un disegno dell'area che è già in essere ma che verrà sfornato all'ultimo momento e proposto come frutto di una democratica discussione fra le parti interessate: il bando aperto alle proposte dei cittadini in piena estate e chiuso il 10 di Agosto serviva proprio come finta mossa di apertura. Dopo il concorso pubblico di idee organizzato dal Comune, al quale hanno partecipato 89 progetti, che è naufragato nello scandalo e nella denuncia dei conflitti di interesse tra vincitori e valutatori, trapela dai media che è stato ordinato un progetto preliminare che prevede per i due edifici in stile liberty da restaurare, uno trasformato in albergo (in un momento in cui gli alberghi in città sono in sofferenza e a rischio chiusura), l'altro in appartamenti con negozi al piano terra. Quello che doveva essere parco urbano diventerà probabilmente un'ennesima piazza di cemento adibita a concerti, cinema o teatro all'aperto. Niente male come voltafaccia dopo che nell'Ottobre 2014 il sindaco aveva affermato sui media: «Si chiamerà parco Boschetti e sarà il nuovo centro di aggregazione dei padovani a cemento zero». Se il progetto prevedeva veramente un parco e niente cemento perché non presentarlo alla cittadinanza che sicuramente ne avrebbe apprezzato la bontà? Forse viene tenuto nascosto perché nasconde una finta riqualificazione come nel caso della costosa pseudo-riqualificazione di via XX Settembre, altro progetto contestato perché ha portato all'abbattimento sconsiderato di 35 ligustri storici, progetto inaccessibile ai cittadini fino a devastazione finita. Anche stavolta siamo sicuri non mancheranno i piccoli alberelli decorativi - per stimolare la fantasia dei padovani a immaginare un bosco urbano - che tanto piacciono alla giunta più appassionata di cemento e asfalto del Veneto.

La politica dell'amministrazione padovana non si smentisce mai, tristemente sempre in negativo,soprattutto nelle scelte urbanistiche più importanti che riguardano il verde cittadino, la viabilità e la vivibilità della città, ovvero i cardini del futuro delle metropoli. Purtroppo, rispetto al resto del mondo occidentale, le città italiane e soprattutto venete, con a capo Padova, sono sempre più vicine al punto di non ritorno del degrado. Detto in altri termini ormai accettati anche dagli studiosi sul futuro delle metropoli (Jared Diamond), si potrebbe dire che le città come Padova sono prossime al"collasso". Tra i fattori principali del "collasso" che l'autore, biogeografo, mette al primo posto, i tagli del patrimonio arboreo rappresentano la prima causa del degrado ambientale: questo è in grado di innescare meccanismi di fragilità irreversibili qualora il sistema metropolitano non sia abbastanza elastico dal punto di vista ambientale, ovvero sia incapace di trovare soluzioni che mitighino o meglio compensino i danni apportati al sistema.

Piazzale Boschetti era una buona occasione per creare un bosco cittadino, un vero parco di medie dimensioni in centro storico come ce ne sono in tutte le città Europee, con funzione di polmone verde che facesse respirare un malato a cui un po' di ossigeno è vitale. Padova, agli ultimi posti in Italia per molti parametri ambientali, ha molte di queste aree degradate o poco valorizzate che potrebbero essere riqualificate a parchi, ma finora non abbiamo visto progetti che non prevedano parcheggi, centri commerciali, stadi temporanei ed edifici residenziali, l'unico metro con il quale la giunta attuale pensa di poter misurare il benessere, il progresso e la qualità della vita del cittadino. Basta fare un salto in una qualsiasi città europea per capire che questo metro si basa su criteri vecchi, superati e opposti a quelli attualmente accreditati e utilizzati dalla Comunità Europea, ma gli attuali esteti del cemento che ci governano continuano inarrestabili su questa devastante, impopolare e irresponsabile linea.

Comitato Difesa Alberi e Territorio

GLA-TAVV Gruppo di Lavoro Tavoli Verdi del Veneto

Rete Verde

Comitato Zantomio

Comitato Palestro30eLode

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