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Cronaca

Libro "Papà, mamma e gender" Comune di Padova nega la sala

Un altro no del sindaco di Padova Massimo Bitonci. In questo caso, al circolo Tralaltro Arcigay e alla libreria delle donne, che avevano indetto per sabato pomeriggio un incontro con l'autrice Michela Marzano

L'amministrazione comunale nega ancora una volta una sala di palazzo Moroni. Dopo l'incontro organizzato dalla libreria Pel di Carota sui libri censurati a Venezia, questa volta, ad essere respinto dal sindaco di Padova Massimo Bitonci, è l'incontro, organizzato dal circolo Tralaltro Arcigay e dalla libreria delle donne Lìbrati, con Michela Marzano, deputata Pd, scrittrice e filosofa, che, sabato pomeriggio, avrebbe dovuto presentare il suo libro "Papà, mamma e gender".

IL COMUNE NEGA LA SALA. Da programma, alle 16, in sala Paladin, avrebbe dovuto avere luogo un dibattito con l'autrice, il deputato padovano Alessandro Zan e Mattia Galdiolo dell'Arcigay di Padova; alle 18, un successivo incontro con la Marzano si sarebbe svolto alla libreria delle donne. Quest'ultimo non subirà variazioni, il primo si è invece scontrato con le linee in tema "gender" della amministrazione cittadina. Agli organizzatori è, infatti, arrivata una lettera dal Gabinetto del sindaco, in cui veniva comunicato che la sala richiesta era stata negata. Le motivazioni addotte sono le seguenti (riportiamo testuali parole):

LE MOTIVAZIONI. "Si precisa che il consiglio comunale, con mozione 2015/0070 approvata il 5 ottobre 2015 - questa la comunicazione ricevuta dal Comune - ha impegnato il sindaco e la giunta comunale a vigilare affinché non venga introdotta e promossa la 'teoria del gender' e affinché venga al contempo rispettato il ruolo della famiglia nell'educazione all'affettività e alla sessualità. L'indirizzo approvato dal consiglio comunale individua pertanto un preciso interesse pubblico, impegnando il Comune nella vigilanza affinchè sia rispettato 'il ruolo della famiglia nell'educazione all'affettività e alla sessualità'. Infatti il consiglio comunale, con la predetta mozione, ha riconosciuto 'la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna come un'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e, nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna, il fondamento della famiglia quale società naturale, ed afferma altresì come la famiglia sia il nucleo naturale e fondamentale della società e che come tale ha diritto di essere valorizzata. L'iniziativa da voi promossa, come richiesta di una sala comunale per la presentazione di un libro che avvalora 'la teoria gender', si pone in antitesi con l'indirizzo programmatico dell'amministrazione comunale su tale tematica".

CIRCOLO TRALALTRO ARCIGAY. "Il diniego della sala comunale da parte del sindaco è un atto apertamente incostituzionale - afferma il circolo Tralaltro Arcigay - occorre ricordare all'attuale amministrazione comunale che le sale comunali non sono proprietà privata né del sindaco né della giunta comunale. Le sale comunali - continua - sono soggette ad un regolamento: in quanto proprietà pubblica esse devono essere messe a disposizione dei cittadini. Né spetta all'Amministrazione decidere cosa debba o non debba essere detto o letto, in base alla discrezionalità del sindaco e dei suoi assessori. Si tratta di un atto intollerabile che non può essere fatto passare sotto silenzio. Un atto grave, un tentativo di censura che non può essere accettato in quanto mina alla base le regole della democrazia e della convivenza civile".

ZAN. "Quest’ennesimo diktat di Bitonci, le cui motivazioni appaiono ridicole e offensive verso il senso delle istituzioni, puzza di fascismo - commenta Alessandro Zan - un sindaco non può permettersi di impedire ai padovani di usufruire di spazi che sono di tutti, e non appartengono né a lui né al suo partito omofobo, retrogrado e razzista. Ciò che sta avvenendo da mesi in città assomiglia sempre più ad una dittatura liberticida - incalza - un clima politico e morale coscientemente creato con la propaganda che nega la libertà di espressione ai cittadini e soffoca la democrazia".

GALDIOLO. "Il comune di Padova e il suo sindaco mettono un bavaglio a una voce autorevole - sottolinea Mattia Galdiolo, del circolo Arcigay di Padova - Michela Marzano è una studiosa di livello internazionale e di riconosciuta competenza in Bioetica e Filosofia morale e politica. L'invito a parlare del suo libro era volto portare informazione e conoscenza sugli studi di genere e sul ruolo della famiglia nell'educazione del figli. Arcigay Tralaltro Padova sta già elaborando una risposta nel merito del diniego e agiremo in tutte le sedi opportune per difendere il diritto di espressione e di circolazione delle idee".

LIBRERIA DELLE DONNE. Ilaria Durigon e Laura Capuzzo, fondatrici della Libreria delle donne di Padova, sottolineano invece come "l'affannarsi dell'amministrazione comunale contro l'educazione di genere, che non è altro che la sensibilizzazione verso il rispetto delle differenze e di tutte le forme di amore, è un tentativo miope di frenare un cambiamento che è già in atto. La lotta contro l'omofobia e gli stereotipi di genere, il rispetto dell'altro e così anche il riconoscimento di tutte le forme di amore non minano in alcun modo i fondamenti del vivere civile, ma al contrario sono proprio essi il fondamento solido su cui si costruisce una società. Il cambiamento è in atto e né Bitonci nè nessun altro riusciranno a fermarlo".

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