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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nascondevano cocaina nelle fioriere di casa: arrestata una 73enne e il marito 39enne

L'arresto lo scorso fine settimana a Padova. I due avevano allestito una vera e propria "casa dello spaccio"

Nel fine settimana appena trascorso i carabinieri della stazione di Montegrotto Terme, supportati dai colleghi di Padova e da un’unità cinofila antidroga del Nucleo carabinieri Cinofili di Torreglia, hanno arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti una 73enne originaria di Este, pensionata, incensurata L.B., tunisino 39enne, disoccupato, regolare sul territorio nazionale, gravato da pregiudizi.

L'INDAGINE. I militari operanti, a conclusione di una specifica attività d’indagine finalizzata al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel bacino termale, coordinata dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Padova, Roberto Piccione, avevano raccolto concordanti e solidi elementi di prova che indicavano la coppia di insospettabili coniugi, dimorante a Padova, come particolarmente attiva nella fornitura di cocaina a “clienti” del padovano.

IL CASO. E’ scattata quindi la perquisizione nei confronti dei due. Nella loro abitazione i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato complessivamente quasi mezzo etto di sostanza stupefacente del tipo “cocaina”, abilmente occultata sotto più di 10 centimetri di terriccio in una fioriera dell’abitazione, nonché la somma in contanti di 3.750 euro, sicuro guadagno derivante dall’illecita attività, una bilancia di precisione, materiale vario per il confezionamento delle dosi e 6 telefoni cellulari, tutti in uso ai coniugi. Pare che da tempo l’abitazione della coppia fosse diventata un vero e proprio punto di ritrovo “fisso” per l’approvvigionamento di droga: marito e moglie, ricevuto telefonicamente l’“ordinativo” dall’acquirente, gli davano appuntamento presso la loro abitazione, prelevando la droga - che erano soliti occultare in vasi e fioriere del terrazzo di casa, evidentemente allo scopo di sottrarsi ad eventuali controlli delle forze dell’ordine - la confezionavano al momento secondo le dosi necessarie e infine la cedevano al “cliente”, dal quale pretendevano il pagamento della “merce” in contanti. Il giovane straniero arrestato, assolte le formalità di rito, è stato condotto presso la casa circondariale di Padova mentre la coniuge è stata associata al carcere femminile veronese di Montorio.

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