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Cronaca

Solidarietà, partito da Padova un container di aiuti umanitari per i bambini del Burkina Faso

Abbigliamento per neonati, bambini e adulti, stoviglie, biancheria, giocattoli, materiale scolastico e sanitario che sono stati stivati nel container diretto in Africa accanto a divise a cibo e giochi. Motore dell'iniziativa è l'associazione Co-meta di Selvazzano Dentro

È partito giovedì mattina da Padova il container carico di aiuti umanitari per i bambini del Burkina Faso, preparato dall’Associazione di Volontariato Co-meta di Selvazzano Dentro. Martedì prossimo, dopo le lunghe operazioni doganali, sarà imbarcato a Livorno sulla nave LOUIS S, che salperà alla volta della Costa d’Avorio e quindi via rotaia o strada raggiungerà finalmente Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso. Qui sarà accolto dalle suore africane dell’Immacolata Concezione con cui Co-meta collabora con le adozioni a distanza e i progetti solidali di realizzazione di un Centro per Bambini malnutriti e di una Scuola primaria. E il contenuto sarà destinato al Dispensario sanitario e alla Maternità di Korsimoro, all’orfanotrofio di Fada-Gourma, alla mensa per i bambini di Tampouy e alle famiglie dei bambini adottati a distanza con Co-meta.

IL VIAGGIO.

Un viaggio che durerà circa due mesi, diventato realtà grazie alla generosità di due imprenditori padovani, che hanno coperto le spese di trasporto e viaggio, e di Interporto Padova, che ha sostenuto le spese dell’acquisto del contenitore. Per Co-meta, piccola associazione che si occupa di cultura e solidarietà, è stata la realizzazione di un grande sogno. In tanti, tra privati, enti, Caritas diocesane, altre associazioni e società sportive hanno risposto alla chiamata umanitaria, poi i nostri volontari hanno dedicato il loro tempo libero a catalogare minuziosamente il materiale arrivato (a scopo doganale), preparare gli scatoloni, pesarli e sistemarti all’interno del container, ospitato a Monselice negli spazi privati di un’azienda.

CIBO E VESTITI.

Alla fine sono stati 298 gli scatoloni stracolmi di capi di abbigliamento per neonati, bambini e adulti, stoviglie, biancheria, ritagli di tessuto, giocattoli, materiale scolastico e sanitario che sono stati stivati nel container accanto a divise e palloni da calcio e basket, biciclette, tricicli, seggiolini, passeggini e lettini per bimbi, quintali di pasta, riso, biscotti, scatole di tonno e pelati e a un grande forno a legna per cuocere il pane, i biscotti e perfino la pizza. Magari, in uno dei nostri viaggi, porteremo con noi un pizzaiolo perché insegni ai burkinabè come preparare ottime pizze con gli ingredienti che hanno a disposizione. Qualche dato: sono oltre duemila le magliette per i bimbi, circa 1.200 le tutine per i neonati, oltre 250 le divise da basket. Poiché il container resterà alle suore, che lo useranno come magazzino, prima della partenza è stato anche colorato con i graffiti disegnati da uno studente dell’Istituto Valle, Giacomo Bertorelle.

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GRAZIE.

Un particolare e doveroso ringraziamento, oltre ai due imprenditori padovani, va alle Caritas di San Lorenzo di Albignasego e Vigonza, a Selvazzano Basket, all’Associazione Selvazzano For Children con cui abbiamo condiviso anche la raccolta alimentare, a Croce Rossa e Avis di Selvazzano Dentro e a suor Anna Veronese dell’Istituto Don Bosco, che ha collaborato nella raccolta del materiale, ma soprattutto ci ha messo a disposizione la sua preziosa esperienza di 33 container inviati in Africa.

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