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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Stazione / Via Nicolò Tommaseo

Controlli alle Cucine popolari, Saia: "Spariti i balordi" Pd e Cgil condannano il blitz

"Essere in possesso di un documento di riconoscimento non è un privilegio" ha spiegato l'assessore alla Sicurezza di Padova. "Atteggiamento ingiustificato", secondo il senatore democratico Giorgio Santini, "sbagliato e controproducente" per il sindacato confederale

Gli agenti della Locale di Padova, nella giornata di lunedì, hanno controllato i documenti di decine e decine di persone, presenti all'esterno delle Cucine popolari di Suor Lia, in via Tommaseo. "Solo quattro sono risultate essere di nazionalità italiana - spiega l'assessore alla Sicurezza del comune di Padova Maurizio Saia - Il risultato raggiunto è importante: nelle cucine popolari, grazie a questa prima operazione, sono entrate solo persone per bene e in numero, guarda caso, notevolmente inferiore rispetto a quanto normalmente dichiarato da chi le gestisce".

BALORDI SPARITI. "La presenza degli agenti - continua Saia - non ha impedito l'accesso, ma ha agito da deterrente e i più noti fra spacciatori, sbandati e pregiudicati, che sono soliti bivaccare nei pressi dell'ingresso della mensa, non si sono fatti vedere. Essere in possesso di un documento di riconoscimento non è un privilegio, ma un obbligo per tutti: non vedo perché debba essere un problema, per chi non ha nulla da nascondere, esibirlo in caso di richiesta da parte di un pubblico ufficiale. Oggi i balordi sono spariti e dovranno continuare a stare al largo. I controlli proseguiranno anche martedì e nei prossimi giorni”.

SANTINI. Operazione che non è stata vista di buon grado da tutti. “Il blitz preventivo messo in atto dalla polizia Municipale alle Cucine Popolari di Padova è del tutto ingiustificato - dichiara il senatore democratico Giorgio Santini - Bitonci sa bene che si tratta di un’opera di carità rivolta a chi ogni giorno ha fame e non sa come arrivare alla fine della giornata”.

PARADOSSO. “Ci sono tante zone critiche nei pressi della stazione - prosegue il senatore - via Cairoli, Piazza de Gasperi, via Tommaseo, la prima Arcella, queste sono le zone in cui concentrare gli sforzi per la sicurezza, senza prendersela contro i poveri che hanno fame. È davvero paradossale che un’amministrazione comunale che regala crocefissi e rivendica le radici cristiane dell’Europa, compia gesti repressivi nei confronti di chi, non con vuote parole, ma con l’umilta’ e la forza dell’impegno quotidiano, cerca di mettere in pratica i valori cristiani”.

CGIL. Sulla stessa linea il segretario generale della Cgil di Padova Christian Ferrari: "L'atteggiamento dell'amministrazione comunale e del sindaco Bitonci nei confronti delle Cucine popolari è sbagliato e controproducente. L'attività svolta da Suor Lia e dai suoi volontari è preziosa non solo per tante persone cui viene assicurato un pasto caldo, una visita medica, la possibilità di lavarsi, ma per l'intera comunità. Viene in questo modo tamponata un'emergenza sociale che rischierebbe di acuirsi ulteriormente senza una presenza caritatevole che ha una lunghissima tradizione nella nostra città. Le minacce di schedatura dei fruitori delle Cucine e le attività per ostacolarne il servizio risultano dunque davvero incomprensibili e violano clamorosamente i valori di solidarietà e di umanità che un Paese civile e democratico non può non promuovere. Non è così che si garantisce la legalità e si contrasta la criminalità piccola e grande".

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