rotate-mobile
Cronaca

Illegal shoppers: tre le aziende non a norma nel Padovano, multe per 15mila euro

I carabinieri Forestali di Padova, nell’ambito della attività condotta a livello nazionale per il contrasto dell’illegalità nel settore della commercializzazione dei sacchi per asporto merci, hanno effettuato una serie di controlli in esercizi e centri commerciali della provincia

Forse non tutti sanno ma i cosiddetti “shoppers” – buste di plastica – per essere commercializzati e distribuiti anche a titolo gratuito negli esercizi commerciali devono rispettare la disciplina nazionale di attuazione della direttiva (Ue) volta alla riduzione dell’utilizzo delle borse di plastica. I carabinieri Forestali di Padova, nell’ambito della attività condotta a livello nazionale per il contrasto dell’illegalità nel settore della commercializzazione dei sacchi per asporto merci, hanno effettuato una serie di controlli in esercizi e centri commerciali nella provincia di Padova per la verifica di conformità alla legge degli shoppers. Tre aziende sono risultate fuori norma e nei loro confronti sono state elevate multe per 15mila uro .  

CONTRO L'ILLEGALITÀ.

Un'attività volta a reprimere la pratica illegale di diciture quali ”sacchetti ad uso interno” messa in atto per eludere la norma sugli shopper e che, soprattutto nel passato, ha provocato enormi  danni all’ambiente. "Sono ammessi i soli shopper monouso biodegradabili e compostabili certificati UNI EN 13432:2002 o quelli riutilizzabili in plastica tradizionale, - spiegano i carabinieri Forestali - con percentuali minime di plastica riciclata e spessori ricompresi tra 60 e 200 micron a seconda delle maniglie e degli usi. Questo vuol dire che anche i sacchetti con diciture biodegradabili  100% e quelli in polietilene ecocompatibili   non vanno bene in quanto non compostabili.  Dunque tali sacchetti non sono conformi alla norma anche se talvolta vengono persino spacciati per compostabili quando non lo sono ed addirittura riportate scritte che invitano ad utilizzarli per la raccolta dei rifiuti organici".

SANZIONI.

 La legge a tal riguardo è chiara e prevede multe salate da 2500 a 25mila euro fino a 100mila euro per borse che con diciture o altri mezzi sono  al di fuori della norma. Il vero sacchetto compostabile, a differenza di altri sacchetti additivati, permette di creare un rifiuto umido omogeneo dove sia il contenitore che contenuto godono delle stesse proprietà di biodegradazione in condizioni di compostaggio. "Per riconoscere i sacchetti commercializzabili  - sottolineano i carabinieri Forestali - bisogna pertanto cercare sul sacchetto la frase”Sacco biodegradabile e compostabile conforme alla norma UNI EN 13432:2002 Sacco utilizzabile per la raccolta dei rifiuti organici che di solito viene riportata lateralmente o nella zona frontale oppure i marche". Dal 1° gennaio 2018 scatterà anche l’obbligo dei sacchetti biodegradabili e compostabili  per quelli dell’ortofrutta con percentuali crescenti di contenuto di materia prima rinnovabile e idoneità alimentare per sacchetti a contatto con cibo, trattasi di  importanti nuovi adempimenti di legge a tutela dell’ambiente e del consumatore che  necessariamente saranno oggetto di nuovi controlli per vigilare il rispetto della norma. "L’obiettivo dei carabinieri Forestali - aggiunge il colonnnello Daniela Famiglietti - è di lavorare in piena sinergia e coordinamento con le strutture della territoriale carabinieri, per alimentare e comunicare la cultura della legalità ambientale sul territorio e contrastare con efficacia i vari fenomeni di aggressione e danno all’ambiente".  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Illegal shoppers: tre le aziende non a norma nel Padovano, multe per 15mila euro

PadovaOggi è in caricamento