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Cronaca

Buoni spesa, nel pomeriggio inizia la consegna a casa a chi ne ha diritto

È iniziata nella mattinata di mercoledì primo aprile negli uffici dei Servizi Sociali in via del Carmine la preparazione finale dei buoni spesa, che già nel tardo pomeriggio cominceranno ad essere consegnati a casa a chi ne ha diritto

È iniziata nella mattinata di mercoledì primo aprile negli uffici dei Servizi Sociali in Via del Carmine la preparazione finale dei Buoni Spesa, che già nel tardo pomeriggio cominceranno ad essere consegnati a casa a chi ne ha diritto.  

Buoni spesa

I Buoni Spesa infatti sono validati con ben due timbri del Comune di Padova, uno a inchiostro e uno a secco a tutela della loro autenticità. Nel frattempo il call center del progetto “Per Padova noi ci siamo” realizzato dal Comune di Padova, dal Centro Servizi Volontariato e dalla Diocesi, opera a pieno ritmo. Sono quattro gli operatori che rispondono senza soluzione di continuità alle richieste di aiuto la grandissima parte delle quali da lunedì riguarda proprio la possibilità di ottenere i “Buoni Spesa”. Dallo scorso 13 marzo a ieri sono giunte 1533 chiamate delle quali ben 414 hanno riguardato i Buoni Spesa e 246 i servizi domiciliari. Solo ieri 31 marzo gli operatori hanno ricevuto ben 313 chiamate. 

I requisiti

Ricordiamo quali sono i requisiti necessari per poter ottenere l’aiuto dei Buoni Spesa: innanzitutto essere residenti a Padova: arrivano infatti telefonate da residenti dei comuni limitrofi, la questi cittadini debbono rivolgersi al loro comune, che come Padova ha ricevuto una “dote” economica dallo Stato, con il decreto firmato domenica sera, proprio per questo scopo. Quindi i cittadini residenti a Padova, in stato di grave necessità devono chiamare il numero 049 2323009 centralino del progetto “Per Padova noi ci siamo” oppure scrivere una mail a chiamacipure@comune.padova.it. Per avere diritto ai Buoni Spesa è necessario: 

  • Non avere liquidità sufficiente nei conti correnti postali o bancari, propri e del proprio nucleo familiare per far fronte all’acquisto di beni alimentari di prima necessità, non avere titoli mobiliari o di Stato, obbligazioni, buoni fruttiferi, investimenti finanziari o similari;
  • Non beneficiare di ammortizzatori sociali;
  • Non essere titolari di pensione o di altre rendite;
  • Non beneficiare in misura sufficiente di Reddito di Cittadinanza, Reddito di Inclusione Attiva o altri sostegni e contributi comunali.

Verificata la composizione del nucleo familiare (formato da una o più persone) i Servizi Sociali assegnano il numero di buoni ragionevolmente necessario a coprire il fabbisogno alimentare per 15 giorni per un valore di circa 100 euro a testa. È prodotta una scheda per ogni domanda accolta e un’autocertificazione nominale che deve essere firmata dagli interessati al momento della consegna dei buoni, che avviene al domicilio del richiedente. L’amministrazione confida sul buon senso e sulla responsabilità dei cittadini, ma ovviamente anche per evitare che siano distratti fondi a chi ne ha realmente bisogno potranno essere fatti controlli a campione e anche controlli a fine emergenza.

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