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Cronaca

Coronavirus, scendono i reati: drastico calo dei furti, ma non di rapine e maltrattamenti

Il Viminale ha diffuso un report della Direzione centrale della polizia criminale con i dati dei reati tra l'1 e il 22 marzo rapportandoli allo stesso periodo dell'anno precedente

Le norme anti contagio e l'isolamento forzato in tutta Italia hanno comportato un fisiologico calo nel numero dei reati in genere. Se tutte le categorie sono contraddistinte dal segno meno, talune però vedono diminuzioni meno sensibili di altre, come nel caso delle rapine (specie in danno delle farmacie) e dei maltrattamenti in famiglia.

In Veneto

In Italia il Dipartimento della pubblica sicurezza ha calcolato che nel lasso di tempo in oggetto i reati sono passati dai 146.762 del 2019 ai 52.596 odierni (-64,2%). I dati pubblicati dal ministero dell'Intero vedono il maggiore decremento in Veneto e Lombardia, le prime regioni ad aver applicato le misure di isolamento. In particolare in Veneto dall'1 al 22 marzo i reati sono stati 3.221, il 68% in meno rispetto all'anno precedente. Le truffe e frodi informatiche sono passate da 1.103 a 432 (-60,8%), le rapine ai danni delle farmacie da 6 a 5 e i casi di maltrattamenti in famiglia da 58 a 42.

In Italia

A livello nazionale i reati calati maggiormente in percentuale sono lo sfruttamento della prostituzione (-77%), i furti con destrezza (-75,8%), le rapine in uffici postali (-73,7%), i furti in abitazione (-72,5%), le violenze sessuali (-69%), i furti in genere (-67,4%). Il divario rispetto al 2019 è meno sensibile per quanto riguarda le rapine in generale (-54, 4%) e i crimini legati agli stupefacenti (-46%). Ulteriormente inferiore è il distacco in tema di maltrattamenti in famiglia, diminuiti del 43,6%. Le farmacie poi restano i bersagli più colpiti sia per i furti (-13,8%) che per le rapine (-24,6%).

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