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Cronaca

Coronavirus, Zaia: «La situazione di oggi è sopportabile, quella di domani non lo so»

Spiega il Governatore del Veneto nel punto stampa: «Io non porto avanti un'idea di lockdown perché sarebbe una sconfitta, ma sono convinto che qualche aggiustamento va e andrà fatto»

Queste le dichiarazioni rilasciate da Luca Zaia nel punto stampa giornaliero: «Sono stati già effettuati 2.121.494 tamponi molecolari, mentre con quelli rapidi abbiamo ormai raggiunto quota un milione e mezzo. I positivi sono 34.277, 704 in più. In isolamento ci sono 13.873, ovvero 900 persone in più. I positivi sono 8.138, mentre i morti 2.244, +7 rispetto a ieri. I ricoverati sono 396. Abbiamo una nuova tipologia di Covid rappresentato nove volte e mezza su dieci su positivi asintomatici. Stiamo rilevando più positivi perché stiamo facendo tanti più test, il nostro è un contact tracing impressionante. In Veneto l'età media dei positivi si è abbassata da 60-65 anni a 40-45 anni. Il dato di degenza media è più basso della primavera, e le terapie intensive rappresentano al momento il 10% della capienza generale. Se oggi cristallizzassimo questa situazione non saremmo in emergenza ospedaliera e sanitaria, ma il Covid continua a esserci. Il vero problema è che con questo virus la sanità viene messa sottosopra. Non voglio arrivare a questi livelli, ma ho l'obbligo di dirvi che è fondamentale l'aiuto da parte dei cittadini. Se il virus si diffonde è perché non si porta la mascherina o la si porta male. C'è poco da fare gli eroi, se non si porta la mascherina si va a finire male. Rinnoverò nelle prossime ore tutta una serie di ordinanze che avevo fatto e che consentiranno ad esempio a bar e ristoranti di rimanere aperti. Avremo verso sera un incontro in videoconferenza con il ministro Speranza: io non porto avanti un'idea di lockdown, sarebbe una sconfitta perché vorrebbe dire che a livello sanitario saremmo messi male ma sono convinto che qualche aggiustamento va e andrà fatto. La situazione di oggi è sopportabile, quella di domani non lo so, e tutto dipenderà dalle mascherine. Da questa roba ne verremo fuori. Io tifo perché le scuole restino aperte, non chiuse: ci sono 2.715 studenti in quarantena e 388 casi, che rappresentano lo 0,08%».

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