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Cronaca

Coronavirus, Zaia: «Non ci siamo inventati nuove aperture, non firmiamo ordinanze "alla carlona"»

Spiega il Governatore del Veneto nel consueto punto stampa giornaliero: «Per quanto riguarda il "cibo e bevande per asporto" intendiamo che si esce di casa da soli, si va solo ed esclusivamente nel proprio Comune e con la prenotazione, si ritira il cibo e si va a consumare a casa»

«Siamo arrivati a quota 306.977 tamponi effettuati. I positivi sono 17.391, i ricoverati 1.234 di cui 129 in terapia intensiva, i dimessi 2.435, i morti 1.053 negli ospedali e 1.288 in generale. La fase di convivenza col virus va affrontata con responsabilità e lucidità, non sarà una liberazione totale. Noi siamo allineati e coperti con quello che prevede la legge, il Veneto non si è inventato nuove aperture. Ringrazio i sindaci per l'opera di comprensione sui cimiteri, capisco le loro problematiche e se se la sono presa hanno tutte le ragioni per farlo. Per quanto riguarda il "cibo e bevande per asporto" intendiamo che si esce di casa da soli, si va solo ed esclusivamente nel proprio Comune e con la prenotazione, si ritira il cibo e si va a consumare a casa. Il discorso vale anche per le bevande, perché sono considerate "alimento". Noi non firmiamo ordinanze "alla carlona". Sia chiaro che le passeggiate e le corse devono essere ancora fatte in prossimità della propria abitazione. Se qualcuno ha un orto in un Comune diverso dal suo non può andare a coltivarlo. Sui ristoranti stiamo portando avanti un'idea differente da plexiglass e altre cose, ma ripeto che le linee guida le stanno scrivendo a livello nazionale. La mascherina è fondamentale, non mi stancherò mai di dirlo»: queste le parole di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, nel consueto punto stampa giornaliero.

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