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Cronaca

Si risolve in tragedia una nuova sparizione in Burkina Faso: trovato morto un ingegnere canadese

Continuano invece le ricerche di Luca Tacchetto e della fidanzata canadese. Sono comunque diversi gli occidentali spariti negli ultimi tempi nel paese africano

Non ci sono novità sul fronte delle ricerche di Luca Tacchetto ed Edith Blais, scomparsi in Burkina Faso a metà dicembre. Emerge però che sono numerosi gli stranieri scomparsi in quel Paese e che erano giunti lì per molteplici motivi. Uno di questi, un ingegnere minerario, Kirk Woodman, è stato vittima di un attacco di un gruppo di uomini armati provenienti dal vicino Niger, martedì 15 gennaio. 

Kirk Woodman

Nella giornata di oggi, 17 gennaio, si è avuta la notizia del ritrovamento del suo corpo senza vita di un bianco in Burkina Faso. L'uomo, la notte di martedì 15 gennaio, verso le 20.30, è stato portato via da uomini armati non identificati, che sono arrivati in motocicletta e hanno attaccato il campo di ricerca dell'oro a Tiambongou, nel comune di Mansila, a Yagha, nella regione del Sahel. Gli aggressori hanno rapito l'uomo, Kirk Woodman,  cittadino canadese che lavorava nel campo e poi lo hanno ucciso. Dell'uomo si erano perse le tracce, fino a che non è stato ritrovato il corpo. Il commando era poi fuggito in Niger senza passare da Soum. Il progetto di ricerca ed estrazione dell'oro impiega diversi giovani di quella provincia, da cinque anni, da quando quindi è cominciata la presenza di aziende nord americane. 

Ritrovamento

«Il corpo è stato scoperto da alcuni residenti, che hanno allertato le forze dell'ordine», spiega la fonte della sicurezza, aggiungendo che una prima analisi è stata effettuata a Gorom-Gorom, prima del trasferimento nell'obitorio dell'ospedale di Dori: «Non c'era nessun documento di identificazione né nessun cellulare che consentissero l'identificazione sul posto»,  riportano Afp. 

Luca, Edith e gli altri

Da un mese quindi, non si hanno notizie del trentenne italiano Luca Tacchetto e della sua compagna canadese, la 34enne Edith Blais, spariti tra Bobo-Dioulasso e Ouagadougou e li si sta continuando a cercare. Peraltro, fa saper AFP, sono diversi gli occidentali scomparsi negli ultimi mesi nel Paese africano. A settembre del 2018 un indiano e un sudafricano che lavoravano nel settore minerario erano stati rapiti nella miniera d'oro di Inata, nel nordovest del Paese. A gennaio del 2016 una coppia australiana fu sequestrata a Djibo: si trattava del dottor Kenneth Elliot, che dirigeva una clinica da diversi anni, e della moglie Jocelyn; lui fu liberato dopo un anno, mentre la moglie resta prigioniera. Un romeno, Iulian Ghergut, che lavorava per l'enorme miniera di manganese di Tambao, nel nord, è ancora in mano ai jihadisti da quando è stato rapito ad aprile del 2015.

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