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Cronaca

Appalti pilotati, dipendente del Comune confessa la "mazzetta"

L'impiegata all'ufficio Edilizia pubblica ha deciso di patteggiare un anno e 9 mesi per corruzione e turbativa d'asta. Indagata nell'inchiesta padovana "Pantano", avrebbe assegnato le gare in cambio di denaro

Ha confessato di avere intascato una mazzetta da mille euro. In cambio avrebbe assicurato all'imprenditore, anche lui indagato nella medesima inchiesta "Pantano", l'assegnazione di un appalto.

CORRUZIONE E TURBATIVA D'ASTA. Ha deciso di patteggiare un anno e nove mesi di reclusione per i reati di corruzione aggravata e turbativa d'asta, come riportano i quotidiani locali, la 56enne dipendente del comune di Padova, impiegata all’ufficio Edilizia pubblica, finita ai domiciliari nell'ottobre 2013, con l'accusa di avere "pilotato" gare in cambio di denaro. Subito dopo era stata sospesa, ma poi era riuscita ad ottenere l'aspettativa retribuita per due anni. Dopo il patteggiamento potrà giungere alla pensione.

LA "MAZZETTA". La donna, accusata di avere sfruttato la propria posizione per "truccare" le gare d'appalto in cambio di "bustarelle", avrebbe ammesso di avere ricevuto, in una sola occasione, mille euro dall'imprenditore in questione. Avrebbe pure dichiarato di avere sollecitato ulteriori pagamenti che però non sarebbe mai riuscita ad ottenere. Nella memoria difensiva presentata dal suo avvocato, Carlo Augenti, avrebbe altresì sostenuto di avere accettato il denaro per far fronte ad alcune difficoltà economiche.

PATTEGGIAMENTO. La pubblica accusa, Federica Baccaglini, ha accettato il patteggiamento della pena (sospesa) ma ha preteso una confessione formale davanti al giudice dell’udienza preliminare Margherita Brunello. In totale sono 6 gli indagati che hanno chiesto di patteggiare. Nell'inchiesta sono coinvolte altre 18 persone.

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