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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Litiga col fidanzato poi il silenzio: Costanza sparisce da Mestre

La 30enne triestina, che studia a Padova, non aveva più dato più notizie di sé da venerdì sera. I parenti avevano lanciato l'allarme. Poi il ritrovamento in stazione a Mestre, venerdì sera

Genitori e sorella chiedono aiuto. Perché di Costanza Mocenigo non ci sono notizie da venerdì sera, quando ha avuto un ultimo contatto con i propri famigliari. Ed è scomparsa proprio da Mestre: da corso del Popolo per l'esattezza, dopo un litigio con il proprio compagno, di nazionalitàà tunisina. Ma serve andare per gradi: l'ultimo dialogo con i famigliari la 30enne triestina, con molti legami affettivi a Padova per averci vissuto fino a maggio, l'ha avuto venerdì sera. Avrebbe parlato con la sorella e le avrebbe detto che avrebbe preso il primo treno di sabato per tornare nel capoluogo giuliano.

"Lei è una ragazza molto precisa - sottolinea il padre - aveva degli impegni". Alla sorella Costanza aveva spiegato che l'ultimo treno di venerdì non l'avrebbe preso, dunque l'unica alternativa era aspettare il convoglio del giorno successivo. La ragazza era tornata a Padova giovedì, per incontrarsi con il suo fidanzato. Gli amici di sempre (lei che da otto anni viveva nel capoluogo euganeo) però non l'avrebbero mai vista in questi giorni. A differenza del compagno tunisino che, contattato dai genitori di Costanza, ha raccontato di avere avuto un diverbio con la 30enne in corso del Popolo a Mestre sabato mattina. Due amici di lui avrebbero dovuto riaccompagnare a Trieste in macchina la ragazza, ma all'ultimo il piano salta. Le dicono di prendere il treno e ne sarebbe nato un vibrante diverbio durante il quale il telefono cellulare della giovane sarebbe caduto a terra, andando in frantumi. La donna, secondo il racconto del ragazzo, si sarebbe quindi allontanata in direzione della stazione, e da quel momento nessuno l'ha più vista.

Una vicenda ancora più preoccupante nel momento in cui il tunisino ha dichiarato di avere ricevuto una telefonata poco dopo da un numero anonimo (lui ipotizza possa trattarsi di una cabina telefonica) durante la quale Costanza Mocenigo affermava di salutarle alcuni amici e di non farcela più. Di voler morire. Frasi che possono essere state anche dettate dalla rabbia, ma che certo non fanno star tranquilli. Il padre di Costanza domenica si trovava a Mestre, proprio nello scalo ferroviario, in cerca della figlia: "Qui gli apparecchi sono tutti utilizzabili solo con schede prepagate - dichiara - mia figlia non ne aveva". Anche le telecamere di sorveglianza della stazione non avrebbero immortalato la giovane, e non sarebbe stata registrata la sua presenza né in pronti soccorso, né in alberghi del territorio.

Insomma, per ora è un mistero. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri, che fin da sabato, quando già la notizia si era sparsa a Mestre, si sono chiusi in uno stretto riserbo. "Costanza non è una ragazza introversa - continua il padre - lei parla con noi. Siamo una famiglia unita. Speriamo di trovarla al più presto". La giovane stava frequentando il corso di laurea specialistica in Psicologia a Padova, ma da maggio era tornata a vivere in modo praticamente stabile a Trieste. Dove aveva iniziato a lavorare da amici. Poi la decisione giovedì di  avere un faccia a faccia con il suo compagno, a Padova. Ma da sabato mattina il nulla. Con quelle ultime frasi che incutono tanta preoccupazione.

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