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Cronaca Cave / Via Chiesanuova

Ceneri mescolate al cimitero Condannati 2 operai e Comune

Il tribunale di Padova ha inflitto un anno e mezzo con la condizionale a due addetti al forno crematorio del cimitero maggiore di Chiesanuova. Risponde in solido anche palazzo Moroni poiché proprietario degli impianti

Soppressione e vilipendio di cadavere. Come riportano i quotidiani locali, sono i reati per i quali due dipendenti della società che si occupava al cimitero di Chiesanuova a Padova della gestione dei forni crematori sono stati condannati dal tribunale euganeo.

RESTI MESCOLATI. Il blitz dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Venezia risale all'ottobre 2008. In quell'occasione emerse che erano state mescolate le ceneri di tre cremazioni in un’unica cassetta e che in altre cassette erano stati trovati resti mescolati.

PENA E RISARCIMENTI. Il pm Sergio Dini aveva chiesto per entrambi una condanna di 4 anni e 6 mesi. Il giudice ha invece comminato ad entrambi un anno e mezzo di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, nonché il risarcimento dei danni. Le famiglie dei defunti i cui resti sono stati mescolati e che si sono costituite in giudizio, cinque in tutto, avevano chiesto un risarcimento complessivo di un milione di euro e provvisionali per circa 250 mila euro. Il tribunale ha riconosciuto il danno per i resti di due delle tre salme individuate dai carabinieri durante il blitz, monetizzato in 5mila euro a ciascuna delle parti civili, oltre alle spese legali. Anche il comune di Padova, proprietario dell'impianto e presente al processo sia come responsabile civile che parte offesa, è stato condannato a risarcire i familiari dei defunti.

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