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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Stipendi e consumi, in Veneto i dati virano tutti in territorio positivo. E l'Ikea primeggia

Questi i risultati della 23esima edizione dell'Osservatorio Findomestic. A Padova primi nel settore immobiliare

Stipendi e consumi. Dati positivi in praticamente tutti i settori. E' questo, in sintesi, lo scenario che restituisce la 23esima edizione dell'Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Veneto. Lo studio è stato presentato giovedì mattina a Padova.

REDDITO PRO CAPITE - Nel 2016 il reddito medio pro capite in regione (+2,6% in valore) si è attestato a 19.926 euro, con una media nazionale che è stata pari a 18.658 euro (+2,4%). Belluno è caratterizzata dal reddito pro capite più elevato (21.079 euro), l’unica provincia che registra un dato inferiore alla media nazionale è Rovigo, con 17.770 euro. Venezia in ogni caso si difende: si piazza in seconda posizione, segnando un +3% con un reddito pro capite di 19.933 euro. Quindi si posizionano a parimerito quindi a parimerito Rovigo e Padova, che registrano aumenti di 2,9 punti percentuali (rispettivamente per 17.770 euro e 20.542 euro di redditi pro capite), Vicenza (+2,4% con 20.033 euro). Chiudono la classifica a pari merito Verona e Treviso con 2,3 punti percentuali di incremento e redditi pro capite di 19.978 euro e 19.428 euro.  

SPESA PER I BENI DUREVOLI - Nel 2016 la spesa per i beni durevoli ha presentato un buon andamento, aumentando del 6,6%, un dato superiore sia al +6,4% dell’Italia che al +6,2% del Nord-Est. Il comparto della mobilità ha fornito il contributo maggiore alla crescita dei consumi dei beni durevoli, registrando un incremento del 13,6% nelle auto nuove, del 5,2% in quelle usate e del 12,7% nei motoveicoli. A livello provinciale sono Rovigo (+7,1%), Vicenza (+7,0%) e Venezia (+6,7%) le aree caratterizzate dalla dinamica più vivace della spesa dei beni durevoli. Padova guida la classifica nel settore dei mobili con una spesa di 243 milioni di euro (+1,0%).

IL REDDITO PRO CAPITE - Nel 2016 in Veneto il reddito disponibile pro capite è aumentato del 2,6%, attestandosi a 19.926 euro, un valore che è superiore rispetto ai 18.658 euro della media nazionale, che è cresciuta di 2,4 punti percentuali. La spesa complessiva per l’acquisto dei beni durevoli si è attestata a 5.633 milioni di euro (+6,6% rispetto al 2015), un dato che supera la media nazionale (+6,4%).

AUTO NUOVE - Quadro positivo in tutte le province per quanto riguarda il mercato delle auto nuove: è Verona a guidare la classica dei volumi di spesa con 385 milioni di euro (+12,4%), in seconda posizione c’è Padova con 382 milioni di euro (+12,5%), quindi a seguire Treviso con 328 milioni di euro (+11,9%), Vicenza con 317 milioni di euro (+16,4%), Venezia con 284 milioni di euro (+14,6%) e Rovigo con 93 milioni di euro (+16,8%). Chiude la classifica Belluno, che registra una crescita del 13,8%, con una spesa di 76 milioni di euro.

AUTO USATE - Per quanto riguarda le auto usate, quasi tutte le province registrano una crescita in termini di consumi superiore a quella della media italiana (+4,4%): Venezia segna un incremento del 6,1%, seguita da Treviso (+6,0%), Padova (+5,8%), Verona (+ 4,7%) e Vicenza (+4,6%). Chiudono con valori inferiori, ma comunque positivi, Rovigo (+3,9%) e Belluno (+3,0%). Nel settore dei mobili, Padova è in testa alla classifica per quanto riguarda i volumi di spesa (243 milioni di euro, +1,0%), seguita da Vicenza (236 milioni di euro, +0,9%) e Verona (234 milioni di euro, +1,9%). Chiudono Rovigo (60 milioni di euro, +1,4%) e Belluno (56 milioni di euro, +0,5%).

ELETTRODOMESTICI - Buona performance per il settore degli elettrodomestici grandi e piccoli: cinque delle sette province del Veneto registrano tassi di crescita superiori alla media italiana (+3,2%). Al primo posto troviamo Verona, con un incremento di +4,6 punti percentuali, seguita da Treviso, Venezia e Padova a pari merito con un incremento di +3,7 punti percentuali. Sopra la media nazionale anche Vicenza con una crescita del +3,5%, mentre Belluno e Rovigo si fermano rispettivamente a +3,1% e +2,8%.

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