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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Aci: Strada dei Vivai la più sicura. Malissimo Piovese, Padana Superiore e Adriatica

Secondo quanto emerge dall’analisi, la SS 516 dei Vivai si conferma, la direttiva più sicura, con zero morti e zero feriti. Preoccupano invece i numeri relativi alla Valsugana

Sono stati pubblicati i dati aggiornati Aci-Istat sulla localizzazione degli incidenti lungo le strade della provincia di Padova, relativi all'anno 2019. Secondo quanto emerge dall’analisi, la SS 516 dei Vivai si conferma, come già nel 2018, la direttiva più sicura, con zero morti e zero feriti. Preoccupano invece i numeri relativi alla SS 047 - della Valsugana, maglia nera in quanto a numero assoluto di sinistri (65, di cui 2 mortali).

Le strade più pericolose

Le strade più pericolose risultano essere la SS 516 - Piovese (53 incidenti, 4 mortali, con 4 morti, indice di mortalità del 7,55), la SS 011 - Padana Superiore (55 incidenti, 3 mortali, con 4 morti, indice di mortalità del 7,2) e la SS 016 - Adriatica (57 incidenti, 3 mortali, con 3 morti, indice di mortalità del 5,26). I dati sono, per tutte e tre le direttive, più neri rispetto all’anno scorso: nel 2018 la la SS 516 - Piovese aveva registrato 1 morto, la SS 011 - Padana Superiore 0, la SS 016 - Adriatica 1. Il peggioramento si allinea al dato generale, relativo alla mortalità stradale nella nostra provincia: nel 2019 le persone che hanno perso la vita su tutte le nostre strade - urbane, suburbane, provinciali e statali - sono state 69. Erano 58 nel 2018, 46 nel 2017, 66 nel 2016. Per trovare un dato più alto, bisogna tornare al 2012, quando i morti furono ben 77.

Auto obsolete

«Questi numeri ci addolorano profondamente - commenta Luigino Baldan, presidente dell’Automobile Club Padova - e interrogano i decisori. Ormai sappiamo come, dove e perché si muore. Basterebbe agire con il dovuto impegno per cercare di azzerare il numero delle vittime e, peraltro, risparmiare: oltre ai costi morali, gli incidenti pesano gravemente sulla collettività, con un costo stimato dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che supera i 20 miliardi l’anno - spiega Baldan - Sulle strade si muore perché il parco auto italiano è fra i più obsoleti d’Europa, quindi più inquinante e meno sicuro, con pochi veicoli dotati di sistemi di assistenza alla guida, in grado di sopperire alla distrazione del conducente - prosegue - Oltre alle cause, ormai sappiamo anche lungo quali direttive avvengono la gran parte degli incidenti. Lo dicono i dati. E’ lì che gli amministratori, a tutti i livelli, devono intervenire, migliorando la qualità delle infrastrutture, imponendo limiti di velocità ove necessario e rafforzando i controlli - conclude Baldan - La manutenzione delle strade forse porta poco consenso nell’immediato, ma salva vite umane». Tutto il report Aci - Istat è da oggi consultabile online all’indirizzo www.lis.aci.it/it/dati/#/localizzati/2019

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