Scippatori incalliti, arriva la resa dei conti: quattro denunce per i gioielli sfilati agli anziani
Due donne romene sono accusate di aver strappato i preziosi a due anziani padovani. Stessa sorte per due giovani dell'Alta, responsabili di almeno sei furti in due giorni
Persone sole, per lo più anziani, avvicinate con una scusa e derubate. Episodi tristemente frequenti in città, per i quali due straniere devono rispondere di furto con destrezza. Identica l'accusa per due ragazzi padovani, considerati gli autori di numerosi furti e borseggi.
La tecnica dell'abbraccio
A notificare le denunce alle donne romene sono stati i carabinieri di Prato della Valle, titolari delle due distinte indagini. La prima vede indagata la 23enne V.P., pregiudicata, che lo scorso 24 giugno avrebbe strappato una catenina d'oro dal collo di un 80enne in via Cordenons nel quartiere Forcellini. Classica la tecnica, con la vittima avvicinata con la scusa di chiedere informazioni, un caloroso abbraccio per ringraziarlo e il gioiello che scompare. La stessa usata dall'altra denunciata, la connazionale 34enne N.A. autrice del furto ai danni di un 74enne avvicinato il 16 maggio in via Eritrea alla Sacra Famiglia. Al padovano è stato sfilato un Rolex Gmt Master da diverse migliaia di euro. Gli indizi raccolti anche grazie alle testimonianze delle vittime hanno portato gli inquirenti alle due donne.
Refurtiva in casa
E gli indizi hanno portato anche alla denuncia di due padovani di 25 e 29 anni, individuati dai carabinieri di Piazzola sul Brenta come gli autori di almeno sei furti consumati tra il 20 e il 21 marzo nelle province di Padova e Vicenza. Nelle abitazioni di M.D. e M.A. a San Martino di Lupari è stata trovata diversa refurtiva che li inchioderebbe ai colpi, tra cui tessere bancomat, materiale informatico, una cartella da lavoro e un Rolex. Ulteriori indagini dovranno certificare se ai due, accusati di furto aggravato, siano addebitabili altri furti.
