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Cronaca Brentelle / Via Tre Ponti

La fuga da casa, i furti, un cantiere come tana: storie di vite al limite a due passi dalla città

I più grandi hanno 22 anni, il più piccolo 16. Sono tre giovani denunciati perché sospettati di essere gli autori di una sequela di furti. Nel loro covo migliaia di euro di refurtiva

Le auto in sosta erano i loro obiettivi prediletti, per tirare a campare con piccoli espedienti, rintanati in un alloggio di fortuna, nascosti agli occhi della società.

I protagonisti

É una storia di furti e piccola delinquenza ma anche di allarme sociale quella che ha come protagonisti tre ragazzi fra i 16 e i 22 anni che hanno scelto di vivere da sbandati. In comune hanno solo il fatto di essere nati lontano dall'Italia e di essersi incontrati a Padova, oltre a una lunga serie di precedenti penali che stride con la loro giovane età. Ora la loro fedina penale ha una macchia in più, appuntata dai carabinieri dopo un attento monitoraggio conclusosi lunedì pomeriggio.

I sospetti

A far scattare l'indagine è stato un 22enne nato in Ucraina ma adottato piccolissimo da una famiglia di Selvazzano. Dopo un'adolescenza costellata di scorribande e piccoli reati, si è definitivamente allontanato dalla casa dei genitori abbracciando la vita di strada. Lo tenevano sotto controllo da tempo per una serie di furti sospetti nelle zone dove bazzica da quando è un bambino e, conoscendone i precedenti, nei giorni scorsi il giudice ha approvato una perquisizione. Operazione non facile, perchè il ragazzo a Selvazzano non vive più da diverso tempo e nessuno sembrava sapere dove fosse finito.

Il covo

La svolta è arrivata con il controllo di uno stabile in costruzione in via Tre Ponti in zona Brentelle, prima periferia ovest della città. Il ragazzo era rintanato nel fabbricato di proprietà di una 66enne ignara di tutto, senza luce né acqua. Un alloggio di fortuna allestito alla meno peggio che, senza allontanarsi poi troppo da casa, condivideva con altre due persone. Insieme all'ucraino i carabinieri hanno sorpreso un 22enne giamaicano e un 16enne, entrambi senza fissa dimora e con diversi precedenti. Una sorta di comune, che per i tre ragazzi non era solo un rifugio ma anche un magazzino per stoccare i proventi di numerosi furti.

Il bottino nascosto

Questa almeno è l'idea degli inquirenti, che li cercavano come possibili indiziati di almeno sei colpi messi a segno tra Selvazzano e Padova negli ultimi due mesi. Idea avvalorata dagli oggetti trovati nel palazzo, che lasciano ben pochi dubbi. Carte di credito, documenti, chiavi di automobili, navigatori satellitari, lettori dvd, occhiali da sole, orologi, addirittura tre mountain bike e due biciclette che da sole valgono 2mila euro. Tutto materiale tipico dei furti alle auto in sosta, a cui si aggiungono diversi cacciaviti e arnesi da scasso e un kit completo di grimaldelli da fabbro.

I furti accertati

Non fossero sufficienti le prove, a peggiorare la situazione dei giovani c'è il fatto che diversi oggetti sono stati collegati a episodi di furto denunciati dalle vittime che hanno riconosciuto la refurtiva. Dai primi riscontri sono almeno cinque i colpi accertati. Il primo risale al 24 ottobre quando a un 24enne romeno è stata rubata la patente, recuperata insieme a un navigatore preso dall'auto di una 53enne di Selvazzano il 28 ottobre e al giubbotto di un compaesano 78enne il giorno dopo. E ancora c'erano alcune carte di credito rubate il 6 novembre sempre a Selvazzano e altre una settimana più tardi a Padova.

Le denunce

Pochi dubbi sul fatto che il terzetto agisse di comune accordo, visto che anche il minorenne ha diversi precedenti specifici. Per i due maggiorenni è partita una denuncia per ricettazione e possesso di arnesi da scasso, mentre per il 16enne si aggiunge anche l'accusa di porto ingiustificato di oggetti atti a offendere. Al momento del controllo aveva in tasca un coltello e non ha spiegato a cosa gli servisse. Dopo l'identificazione è stato riaffidato ai genitori, mentre si attendono nuovi sviluppi per inchiodare i tre alle loro responsabilità e provare che siano anche gli autori materiali dei furti.

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