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Cronaca Porta Trento Sud / Via Palestro

Sgombero Ater in via Palestro, denunciate otto persone: tra loro attivisti del Gramigna

I due ex inquilini, di origini congolesi, sono stati denunciati per i reati di violenza, resistenza e lesioni nei confronti degli operatori di polizia: un agente aveva rimediato nell'occasione la frattura esposta della colonna vertebrale

Una reazione pagata a caro prezzo: al termine di attività di indagine condotta dalla Digos della Questura di Padova e relativa allo sfratto in via Palestro dello scorso 6 giugno sono stati denunciati in stato di libertà due cittadini congolesi, ex inquilini dell’appartamento di proprietà dell’Ater, per i reati di violenza, resistenza e lesioni nei confronti degli operatori di polizia. Denunciati inoltre sei attivisti del Collettivo Gramigna, di cui tre ragazze rispettivamente di 30, 26 e 23 anni e tre ragazzi di 33, 30 e 26 anni, responsabili di violenza nei confronti dell’ufficiale giudiziario, commessi durante l’esecuzione del provvedimento di sfratto nei confronti della coppia straniera.

Le denunce

Dagli approfondimenti investigativi, effettuati anche attraverso la visione delle immagini documentate dal personale del Gabinetto Interregionale di polizia scientifica, è emerso che i sei attivisti indagati si erano posizionati insieme ad altri militanti già nelle prime ore del mattino davanti al portone d’ingresso dello stabile impedendo all’ufficiale giudiziario l’accesso. Dopo una lunga e infruttuosa mediazione tentata con tutte le parti istituzionali presenti, le forze dell’ordine erano state costrette a spostarli fisicamente, arrestando due militanti per aver opposto attiva resistenza con calci e pugni nei confronti degli operatori di polizia. Entrati nell’appartamento, dove i due inquilini si erano barricati interrompendo ogni comunicazione, gli agenti venivano aggrediti dal congolese che si scagliava con la sua grossa mole contro di loro, facendoli cadere a terra, e solo dopo un’intensa colluttazione i polizotti riuscivano a bloccarlo. La convivente, invece, nel tentativo di liberare il compagno, cercava di colpire gli agenti con una scopa e poi con un coltello provava a tagliare il tubo del gas metano, la cui erogazione era stata già disattivata dagli agenti a scopo precauzionale. A seguito della colluttazione avuta con il cittadino congolese, tre operatori del II Reparto Mobile di Padova riportavano rispettivamente contusioni varie con prognosi di 5 e 10 giorni, mentre il più grave di 90 giorni per frattura esposta della colonna vertebrale.

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