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Cronaca Loreggia

Il raggiro del finto operatore Enel: arrivano le bollette, ma la firma sul contratto è falsa

Un ventenne milanese è stato identificato e denunciato al termine di un'indagine nata dalla querela di una famiglia padovana, il cui figlio aveva ceduto alcune informazioni personali

Ha carpito i dati personali del capofamiglia ingannandone il figlio, aprendo a suo nome un contratto fasullo. Deve rispondere di truffa e falsità in scrittura privata U.O., milanese di 20 anni denunciato mercoledì dai carabinieri di Piombino Dese.

Le richieste di pagamento

Gli inquirenti si sono messi sulle sue tracce lo scorso ottobre quando una famiglia di Loreggia si è vista recapitare a casa una fattura da Enel Energia. Una vera bolletta intestata al capofamiglia 64enne, che però non aveva mai avuto Enel come gestore della fornitura elettrica. Insospettito ha contattato la compagnia richiedendo di visionare il presunto contratto che giustificava l'emissione della bolletta. Prontamente il documento gli è stato fornito ma in calce recava una firma falsificata: il 64enne era certo non aver mai sottoscritto alcun contratto simile e quella sigla non era stata vergata di suo pugno.

Il tranello

Con il contratto fasullo alla mano si è rivolto ai carabinieri temendo di essere vittima di una truffa. Le prime indagini hanno permesso di scoprire un anello fondamentale nella catena del raggiro: nel marzo 2019, sette mesi prima dell'arrivo della fattura, nella casa di Loreggia si era presentato un giovane. Era il 20enne milanese. Aveva suonato e trovato alla porta il 23enne figlio dell'uomo di 64 anni. Lo sconosciuto si era spacciato per un operatore di Enel Energia e con una serie di scuse, millantando di dover eseguire dei controlli, era riuscito a farsi elencare i dati personali del capofamiglia. Il figlio in buona fede glieli aveva detti, tanto più che il milanese non gli aveva chiesto di firmare nulla.

La denuncia

Un episodio che inizialmente il ragazzo padovano si era addirittura scordato ma che si è invece poi rivelato la pista giusta da seguire. Si è così scoperto che U.O. aveva creato di suo pugno il contratto, apponendovi la firma falsa del padovano e compilandolo con i dati carpiti al figlio di quest'ultimo. Mentre ulteriori accertamenti sono ancor ain corso, il 20enne milanese è stato denunciato.

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