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Diritto di famiglia e riforma Cartabia: quattrocento tra avvocati, magistrati e professori a confronto

Venerdì 20 maggio, a Padova, a Palazzo della Ragione, si terrà il convegno nazionale di Aiaf, l’Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia e i Minori

Già la composizione dei partecipanti è di per sé una notizia. Quattrocento tra avvocati, magistrati e professori, non solo di Padova ma da tutta Italia, si confronteranno sul tema della riforma della giustizia, principalmente per quello che riguarda il diritto della famiglia e dei minori. Venerdì 20 maggio, a Padova, a Palazzo della Ragione, si terrà infatti il convegno nazionale di Aiaf, l’Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia e i Minori. Oggetto della due giorni è un confronto a più livelli sulla tanto attesa riforma del diritto di famiglia (Legge 206/2021, compresa nella più generale riforma della giustizia, “Riforma Cartabia”).

Confronto

Ad aprire i lavori sarà la Presidente di Aiaf Veneto Sabrina De Santi. «Come Aiaf abbiamo sentito la necessità -spiega De Santi- di coinvolgere tutte le figure professionalmente interessate alla riforma per aprire un confronto a più voci su un tema molto delicato perché riguarda il benessere delle famiglie e dei minori». A Palazzo della Ragione si alterneranno così avvocati, magistrati, rappresentati del mondo accademico e di associazioni che si occupano della materia.

Riforma

Quello che si propone la riforma, dal punto di vista del diritto di famiglia, è quanto segue: un rito unico per le famiglie, il rafforzamento della tutela per le donne ed i minori che subiscono violenza (attraverso la nomina di un curatore speciale a tutela del soggetto minore di età), il rafforzamento della mediazione familiare e della negoziazione assistita, l’istituzione del Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie (attraverso la trasformazione dei Tribunali per i minorenni). «In questo particolare ambito del diritto – spiega De Santi – da tempo si chiedeva una riforma ampia e organica con l’unificazione in una sola autorità delle competenze oggi suddivise tra diversi giudici; un processo più snello adeguato nei tempi alla domanda di giustizia, che ponga al centro il minore, il suo ascolto e rafforzi la sua difesa laddove è necessario; offra strumenti alternativi alla risoluzione delle controversie, valorizzando così le risorse delle parti incoraggiate a trovare, insieme ai loro difensori, risposte più aderenti ai bisogni della propria realtà familiare».

Famiglia

Tra i punti salienti il particolare rilievo che vuole essere attribuito nel processo all’ascolto dei minori, delle donne vittime di violenza. In generale una maggior attenzione alle persone coinvolte. «Un altro punto per noi importante e in cui confidiamo -continua De Santi- è che la riforma faccia emergere tutte quelle professionalità che abbiamo visto affacciarsi negli ultimi anni, dal curatore al mediatore, e che hanno come obiettivo quello di supportare e tutelare la famiglia e le persone». Il Governo ha ora tempo fino al 24 dicembre 2022 per emanare i decreti legislativi necessari. «Utilizzeremo questo tempo per approfondire tutti gli aspetti”, conclude De Santi. “Quello che ci aspettiamo da questo convegno è la possibilità di confrontarci con colleghi ma anche con professori e rappresentati di altre associazioni di diritto di famiglia. Associazioni che magari hanno una visione diversa dalla nostra e grazie alle quali potremo far nascere un confronto produttivo».

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