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Cronaca

Disboscamento: i boschi dei colli Euganei come la foresta del Marganai “Boga s'ogu a unu zurpu!”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

COMUNICATO STAMPA GRUPPO D'INTERVENTO GIURIDICO - VENETO, 23 FEB. 16

Gemellaggio Veneto - Sardegna!
Foresta demaniale di Marganai, gioiello naturalistico tra Domusnovas, Iglesias e Fluminimaggiore.
Colli Euganei, gruppo di rilievi di origine vulcanica che sorge, isolato, sulla pianura veneta centrale, a sudovest di Padova. Uniti...dai tagli boschivi!
La missione dell'Ente Foreste di Sardegna: radere al suolo oltre 540 ettari di bosco, con il "governo a ceduo" per la produzione di legna da ardere e biomassa. Risultato: il Soprintendente per le Belle Arti e il Paesaggio di Cagliari arch. Fausto Martino è intervenuto sospendendo i tagli boschivi in parte realizzati e in gran parte previsti .
Area umida di Torreglia, Parco Regionale dei Colli Euganei: disboscamento in corso d'opera, già distrutti quasi 60 ettari di bosco per la produzione di pellet (dicono)! Situazione già in parte registrata da Google Earth!
Altra analogia: l'area del Linas - Marganai è ricompresa per circa 450 ettari nel sito di interesse comunitario (S.I.C.) "Monte Linas - Marganai" (codice ITB041111).
La Zona di Protezione Speciale (Z.P.S) IT3260017 "Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco" è un'area protetta di circa 15mila ettari che copre circa l'80 % dell'intera superficie del Parco e rientra nella Rete Natura 2000.

"Tagliano solo i castagni malati" assicurano dall'Ente Parco.
Certo che il castagno europeo (Castanea sativa), anche sui Colli Euganei, sta soffrendo per il cancro della corteccia (causato dal fungo Cryphonectria parasitica) e per il mal dell'inchiostro (dovuto a 2 oomiceti: phytophthora cinnamomi e phytophthora cambivora)...ma diversi sopralluoghi sul versante a nord e ad est, in Via Volti e Via Regazzoni Alta, nel Comune di Torreglia, raccontano una realtà ben diversa!
La documentazione fotografica prodotta è schiacciante: stanno portando via querce, carpini, bagolari, olmi, frassini, platani, pioppi e castagni senza selezione tra quelli malati e quelli invece sani! Vedere per credere!
Tutto ciò in aperta violazione dell’Articolo 23 "Boschi e gestione forestale" del Piano Ambientale del Parco Regionale dei Colli Euganei il quale prevede che "Le aree boscate... devono essere conservate, mantenute e riqualificate naturalisticamente anche ai fini di difendere l'assetto idrogeologico, prevenire l'innesco di processi erosivi, ripristinare e consolidare la funzionalità ecologica, conservare le comunità biologiche e i biotopi in esse comprese, recuperare le aree in stato di degrado, in particolare le cave, conservare i valori paesaggistici, valorizzare la fruizione naturalistica, culturale, educativa e ricreativa. (art. 23 co. 1)"
Il disboscamento di Torreglia sta invece favorendo l'erosione del suolo, lo sconvolgimento delle relazioni tra gli organismi e il loro ambiente, l'impoverimento della comunità biologica e quindi la semplificazione del sistema ecologico! Infatti assieme a querce e carpini se ne vanno rane, rospi, salamandre, tritoni, insetti di varie specie, rettili, micromammiferi, siti dove nidificavano varie specie di uccelli ed essenze erbacee naturalmente: dente di cane, campanellino di primavera, primule, viole, dentarie, campanule, ecc.

Nei Colli Euganei dovrebbe essere in vigore "il divieto di trasformazione delle colture da forestali ad agricole e di riduzione della superficie forestale complessiva del Parco." (art. 23 co. 2 lett. b) E ancora, i rimboschimenti sono "da attuare comunque all'interno del parco con specie autoctone migliorative, sono ammessi interventi mirati all'eliminazione della robinia o di altre specie forestali non autoctone" (art. 23 co. 2 lett. b). Da un sopralluogo in Via Volti a Torreglia, proprio dalla strada, si può invece notare come la robinia sia tra le specie lasciate! Non solo, robinia e ailanto colonizzeranno il monte più velocemente delle altre piante escludendole.

Non basta: "la gestione comune di tutti i baschi compresi nel Parco... si atterrà, sviluppandoli, ai seguenti indirizzi selvicolturali con riferimento ai diversi tipi di formazioni boschive di seguito elencati:... la gestione di conservazione attiva (CO2), da attuarsi con interventi di avviamento
all'alto fusto, senza regimazione del governo a ceduo, si attua... nei soprassuoli... che appartengano a tipologie di elevato valore naturalistico, in particolare per i sistemi forestali che appartengono a: querceti di roverella (art. 23 co. 3 (I) lett. b punto 1)... ostrieti a querce (art. 23 co. 3 (I) lett. b punto 2) (principalmente carpini e querce dunque, come quelli tagliati a Torreglia NdR)... querceti di roverella basifili rappresentati da formazioni a dominanza di roverella con presenza dell'orniello (art. 23 co. 3 (I) lett. b punto 3)... querceti mesofili rovere, rappresentati da formazioni a prevalenza di rovere, roverella, castagno (art. 23 co. 3 (I) lett. b punto 4)... castagneti dei substrati vulcanici (art. 23 co. 3 (I) lett. b punto 6)."
Invece la "regimazione del governo a ceduo, si può applicare in particolare nei sistemi misti di castagno e robinia o di robinia... selezionando le matricine, introducendo nel bosco piante di maggior valore biologico preservando le latifoglie nobili e sporadiche, (tiglio, leccio, ecc.) (art. 23 co. 3 (I) lett. c)"

"Gli interventi sui sistemi forestali sono autorizzati dall'Ente Parco" (art. 23 co. 5 Piano Ambientale Parco Regionale dei Colli Euganei) e "Spetta all'Ente Parco il controllo della corretta esecuzione degli interventi autorizzati ai sensi del comma 5." (art. 23 co. 6)

Dulcis in fundo, l'Area umida di Torreglia, così come individuata e descritta nella "Relazione del Piano di Gestione della ZPS IT3260017 colli Euganei, monte Lozzo, monte Ricco - dicembre 2010" a pag. 344-345 è: "un'area che si presenta adatta a una tutela integrale. Emergenze faunistiche. Erpetofauna. Assai vistoso, forse come in nessun altro luogo nei Colli, si presenta in primavera il fenomeno della migrazione, dalle alture verso le zone umide, di consistenti popolazioni di Bufo bufo, fenomeno che si protrae per intere settimane. Attestate sono inoltre le presenze di Salamandra salamandra, di Emys orbicularis e di Natrix natrix. Nella parte alta del Calto Malo si segnala la presenza di Triturus vulgaris, e con esso Rana dalmatina... Si ricorda nella zona la presenza non sporadica di Glis glis."
Eh già, perché come più volte ribadito, i boschi dell'Area umida di Torreglia sono i boschi dei rospi dei Colli Euganei!

Il Gruppo d'Intervento Giuridico ha quindi inviato una segnalazione all'Ente Parco, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla Commissione Europea, per segnalare la "Distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto" (Art. 733-bis C.P.) e l’"Uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette" (Art. 727-bis C.P.).

L'Ente Parco non vede che stanno tagliando tutte le piante in modo indiscriminato e che stanno distruggendo l'habitat degli Anfibi?
Eppure, come si dice in sardo, "boga s'ogu a unu zurpu!": cava l'occhio al cieco (!), da quanto è evidente e vergognoso!!


Gruppo d'Intervento Giuridico - Veneto

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