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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Immigrazione, il vescovo: "A deturpare la città è il degrado morale"

Durante la festa della Madonna dei Noli, monsignor Antonio Mattiazzo, nel suo intervento, è tornato sul tema degli extracomunitari, con un invito indiretto a Bitonci: "Ciascuno di noi è chiamato a sentirsi solidale"

"Quello che deturpa il volto della città e rende difficile la convivenza è il degrado morale, la perdita di valori, la corruzione, l’egoismo, la litigiosità, la violenza, perché il degrado materiale è in gran parte effetto di quello morale e dell’offuscamento delle coscienze. Se ci sono gli spacciatori non è, forse, perché c’è chi compra la droga?". Sono le parole del vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, lunedì, durante il suo discorso in occasione della festa dell'Immacolata Concezione. Un intervento che, seppur in maniera indiretta, è tornato sugli attriti tra la diocesi e il sindaco della città, Massimo Bitonci, sul tema dell'immigrazione.

IL VESCOVO. "La nostra città ha bisogno di ritrovare la sua anima più vera e più bella, vuol dire la cultura e i valori a cui si ispira - ha proseguito monsignor Mattiazzo - ricordiamoci che la città siamo tutti noi; è come un corpo, ciascuno di noi è chiamato a sentirsi solidale e contribuire al bene di tutti con un comportamento dignitoso, rispettoso e responsabile. La città, sotto l’effetto della globalizzazione e della mobilità delle persone e delle popolazioni, è profondamente cambiata negli ultimi decenni, facendo emergere potenzialità nuove e insieme nuove problematiche. Diviene perciò necessario - continua - pensare le situazioni complesse odierne e i problemi locali con uno sguardo globale e gestirli mediante il dialogo e la collaborazione di tutte le istituzioni, di tutte le componenti e le forze positive per trovare risposte sostenibili e non semplicemente episodiche ed epidermiche".

BITONCI. "Siamo in una piazza, luogo per eccellenza di scambi, di relazioni, di dialogo - ha detto Massimo Bitonci - al centro di questa piazza brulicante di vita, di desideri e di speranze, nel cuore della nostra città, una città che ancora non ha risolto numerose contraddizioni e difficoltà, legate anche alla crisi economica, che rischia di diventare insopportabile quando si trasforma in crisi di relazioni e di fiducia nell'altro, si erge la statua della Madonna dei Noli. Una statua che da qui, quasi ininterrottamente, dal 1756, dopo essere stata custodita per qualche anno nella Chiesa di Sant'Andrea, veglia tanto sui “nolesini”, quanto sull’intera comunità padovana e su ogni uomo, proveniente da qualunque parte del mondo, che con questa comunità desideri integrarsi. La sua presenza, la sua centralità, ci ricordino sempre - ha concluso - che l’umanità che popola Padova non è sola di fronte alle nuove sfide della società moderna, che così spesso generano in tutti noi inquietudine e fragilità, incomprensioni e litigi che trasformano possibili occasioni di crescita reciproca, in sterili e disperanti chiusure.

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