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Cronaca

Domenico, ascoltati ragazzi della F Il dolore del papà: "Nessuno parla" Sequestrati i telefoni dei compagni

I giovani della sezione E del liceo Nievo di Padova avrebbero fornito informazioni "utili" agli inquirenti. Sono stati convocati dal pm anche gli alunni dell'altra classe in gita. Il padre: "Dovrebbero parlare"

Avrebbero fornito informazioni "utili" a ricostruire la notte della tragedia, i ragazzi della quinta E del liceo Nievo di Padova, la classe frequentata da Domenico Maurantonio, Domenico Maurantonio, studente morto a Milano: "Impossibile caduta accidentale"
lo studente precipitato, nella notte tra sabato 9 e domenica 10 maggio, per cinque piani, da una finestra dell'hotel Leonardo Da Vinci, nella periferia di Milano, dove si trovava con i compagni per visitare l'Expo.
Gli studenti sono stati sentiti ancora una volta dagli inquirenti venerdì scorso. In quest'occasione, da quanto si apprende, gli investigatori hanno sequestrato i telefoni cellulari dei compagni più "coinvolti", per trovare conferma tra i messaggi memorizzati delle dichiarazioni fornite.

L'ULTIMO SMS INVIATO DA DOMENICO. Gli inquirenti hanno controllato anche il cellulare di Domenico, dal quale emergerebbe che l'ultimo contatto telefonico in vita del giovane sarebbe stato intorno alle 5 - 5.30 di quella mattina, orario in cui il giovane avrebbe inviato l'ultimo messaggio, probabilmente via chat. L'ora del decesso si attesterebbe quindi tra le 5.30 e le 7 del mattino, quando è stato rinvenuto il cadavere del ragazzo. 

SENTITI I RAGAZZI DELLA QUINTA F. lI pubblico ministero di Milano Claudio Gittardi, lunedì ha voluto ascoltare anche gli studenti della sezione F, anche loro presenti alla tragica gita. Gli investigatori della squadra Mobile di Milano, assieme ai colleghi di Padova, vogliono infatti arrivare fino in fondo, capire cosa sia successo davvero. Come sia possibile che nessuno si sia accorto di nulla. Come abbia potuto il 19enne padovano cadere giù dalla finestra dell'albergo senza che nessuno sentisse quantomeno un tonfo. Come la tragedia sia stata scoperta solo nella prima mattinata, quando è stato trovato il cadavere di Domenico, con accanto gli slip e i pantaloncini, che non aveva addosso al momento della caduta. Per questo gli inquirenti, che nei giorni scorsi hanno nuovamente ascoltato le versioni dei compagni di classe del ragazzo, ora vogliono sentire quelle degli studenti dell'altra sezione, anche loro in gita a Milano.

L'APPELLO DELL'AVVOCATO DI FAMIGLIA. "Richiamo questi ragazzi al loro senso civico e ad un sentimento di amicizia che li legava a Domenico, e soprattutto, alla cultura delle legalità - è l'appello dell'avvocato fiorentino Eraldo Stefani - devono dire quanto sanno e cosa è successo. Più passa il tempo, più questo vuoto fa pensare che quanto successo sia così eclatante che non possa essere rivelato. Quell'hotel di Milano è davvero poco insonorizzato, e quindi si sente tutto quello che avviene da una camera all'altra e perfino da un piano all'altro. Per questo, non è possibile che i ragazzi e i professori che erano lì non abbiano sentito cosa è successo".

IL PAPÀ DI DOMENICO. Sono piene di sconforto le dichiarazioni rilasciate alla stampa locale e nazionale da Bruno Maurantonio, padre del ragazzo. Già, perché, a due settimane dal dramma che ha sconvolto i due genitori, la verità ancora non è emersa, e il papà, che durante i funerali aveva invitato i compagni di scuola a parlare, non se lo spiega.

INDAGINI. A Milano, intanto, le indagini proseguono, anche se gli investigatori non si sbilanciano nonostante i primi esiti degli esami tossicologici, che avrebbero rilevato una presenza di alcol nel sangue del giovane superiore al livello consentito per potersi mettere alla guida, ma comunque inferiore ad un grammo. Un tasso alcolico che non avrebbe potuto alterarne lo stato psicofisico al punto da fargli perdere conoscenza, tanto da cadere inesorabilmente dalla finestra. Gli inquirenti attendono comunque risultati più specifici, in grado di stabilire con accuratezza quanto di quell'alcol sia stato assorbito o espulso, e risalire all'esatta quantità ingerita. Anche l'assenza di tracce di lassativo nel corpo del giovane - a spiegare il mal di stomaco nelle ore precedenti al decesso e le tracce di feci rinvenute in albergo - non escluderebbe l'assunzione di altre sostanze somministrate per scherzo dai compagni.

LA GOLIARDATA FINITA MALE. Quello che al momento gli investigatori tenderebbero ad escludere è un'eventuale matrice dolosa. Erano invece state escluse subito le piste del suicidio e della caduta accidentale. La goliardata o un festino finito male continuano a rimanere le ipotesi più plausibili: Domenico potrebbe essersi sporto per fare una bravata o potrebbe essere caduto per qualche altra ragione connessa agli scherzi di quella notte.

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