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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Esami del dna, il livido sul braccio di Domenico: chi lo ha trattenuto?

L'esito degli accertamenti disposti dal pm Gittardi potrebbe rivelare chi afferrò Maurantonio, magari proprio prima che il ragazzo precipitasse. Su Facebook anche Dalla Palma chiede verità per il 19enne padovano

L'ematoma sul braccio destro di Domenico Maurantonio, lo studente del liceo Nievo di Padova precipitato, nella notte tra sabato 9 e domenica 10 maggio, per cinque piani, da una finestra dell'hotel Leonardo Da Vinci, nella periferia di Milano, dove si trovava con i compagni per visitare l'Expo. Potrebbe essere proprio quel livido a dire di più sulla tragica caduta del 19enne, al momento ancora avvolta nel mistero. Come riporta La Stampa, infatti, gli esami del Dna disposti dal pubblico ministero Claudio Gittardi potrebbero rispondere ad almeno una domanda: chi abbia stretto tanto il braccio di Domenico. Quella persona, qualora un'eventuale compatibilità con le tracce esaminate possa svelarne l'identità, potrebbe anche essere l'ultima ad avere visto il ragazzo vivo.

IL LIVIDO SUL BRACCIO. Si tratta di ipotesi. Quell'ecchimosi sarebbe stata ritenuta "compatibile" con una stretta di mano. Nulla di certo. Ma se eventuali tracce dovessero essere attribuibili ad uno dei ragazzi (gli studenti sono stati sottoposti al prelievo del dna), allora quella persona dovrebbe almeno spiegare il perché di quella stretta. Tra le ipotesi c'è infatti anche quella di qualcuno che avesse tenuto per un braccio Domenico, prima che il giovane precipitasse nel vuoto, cadendo "a piombo", in parallelo alla parete dell'hotel, come sarebbe emerso dai rilievi.

GLI OSPITI DELL'ALBERGO. Intanto, gli inquirenti, oltre a raccogliere le testimonianze degli studenti delle due quinte che hanno preso parte alla gita a Milano, hanno ascoltato anche gli altri ospiti dell'albergo che hanno trascorso quella notte all'hotel Leonardo Da Vinci. Da quanto si apprende, nessuno di loro avrebbe visto o udito nulla di rilevante ai fini delle indagini. Nessuna anomalia che potesse far supporre che in quell'edificio si stesse consumando una tragedia.

DIEGO DALLA PALMA. Su Facebook, nel frattempo, continua la mobilitazione di chi ha preso a cuore la tragedia di Domenico e della sua famiglia e chiede con forza che la verità venga a galla. In uno dei gruppi nati nei giorni scorsi, "Vogliamo verità e giustizia su Domenico Maurantonio", giovedì ha scritto anche il famoso truccatore Diego Dalla Palma: "Sono solidale e da veneto provo vergogna per l’omertà dietro la quale si nascondono molte famiglie e molti studenti di questa scuola. Pensavo che il mio Veneto si ribellasse a una tale onta ma vedo che in molte persone la vigliaccheria è preferita all’onestà e alla giustizia. Per quel poco che posso e per quel pochissimo che valgo, se la mia presenza riesce a far smuovere gli animi, eccomi qui, pronto e disponibile".

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