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Cronaca Camposampiero

Stop ai domiciliari in canonica, "convivenza difficile" torna in carcere l'ospite di don Marco

Arrestato per spaccio, M.T., 33enne marocchino aveva trovato nel parroco di Rustega una mano tesa. Dopo 10 mesi di carcere stava scontando il resto della pena in parrocchia ma, qualcosa s'è rotto e i carabinieri hanno riportato il nordafricano al Due Palazzi

Da due anni M.T., 33enne marocchino, scontava i domiciliari nella canonica della parrocchia di Rustega, a Camposampiero. Il nordafricano era stato arrestato dopo essere stato sorpreso a spacciare in stazione a Padova. Aveva scontato i primi 10 mesi di pena al carcere Due Palazzi poi aveva trovato una mano tesa da don Marco Scattolon che si era offerto di dargli un domicilio dove avrebbe vissuto in regime restrittivo fino al 22 settembre scorso. Pena che, in seguito a ricalcoli, è stata prolungata e si sarebbe conclusa fra due mesi. Se all'inizio tutto sembrava andare serenamente, negli ultimi tempi, la convivenza in canonica era diventata difficile.

TORNA IN CARCERE.

Il nordafricano chiedeva al parroco di essere aiutato economicamente e quando il religioso ha iniziato a mettere dei paletti, il 33enne è diventato sempre più nervoso: offendeva, gridava, era diventato ingestibile. Da qui l'intervento dei carabinieri che dopo aver parlato con il parroco hanno segnalato la situazione al tribunale di sorveglianza di Padova che ha deciso di riportare in carcere il 33enne per scontare gli ultimi due mesi di detenzione.



 

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