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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Addio allo storico direttore Medici con l'Africa Cuamm: oggi i funerali

Lunedì, in duomo a Padova, si sono svolti i funerali di don Luigi Mazzucato. Il religioso si è spento giovedì scorso all'età di 88 anni. La celebrazione, alle 11, è stata presiduta dal vescovo Claudio Cipolla

Una chiesa affollata. Oltre mille, tra amici, medici, operatori sanitari, uomini di cultura provenienti da tutta Italia, si sono raccolti lunedì nel duomo di Padova per l’ultimo saluto a don Luigi Mazzucato, storico direttore di Medici con l’Africa Cuamm, morto giovedì scorso, all'età di 88 anni.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. La celebrazione, presieduta dal vescovo Claudio Cipolla, ha richiamato numerosi messaggi provenienti da diversi esponenti della Chiesa africana e italiana, ed è cominciata con la lettura di uno scritto inviato domenica sera dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Sono rimasto profondamente addolorato dalla scomparsa di don Luigi Mazzucato che, per quasi un sessantennio, è stato l'animatore, instancabile e appassionato, di Medici con l'Africa Cuamm, dedicandosi totalmente alla cura e al servizio dei poveri, degli ammalati e dei sofferenti in terre lontane e in luoghi dimenticate - sono state le parole di Mattarella - ma don Mazzucato è stato anche un grande educatore, una guida spirituale e morale per numerose generazioni di italiani, credenti e non credenti, che gli riconoscevano carisma, lucidità, passione civile. Don Mazzucato è stato un grande italiano che ha speso la sua intera vita per i valori di solidarietà, pace e giustizia sociale. La sua morte lascia un grande vuoto all'interno del Cuamm e nel mondo del volontariato. La sua opera costituisce un patrimonio non solo per chi voglia seguire la sua strada, ma per l'Italia intera".

IL TESTAMENTO SPIRITUALE DI DON MAZZUCATO. Dopo un ricordo sentito ed emozionato, don Dante Carraro, attuale direttore, ha ripreso il testamento spirituale di don Luigi Mazzucato: "Sono nato povero – scriveva – e ho sempre cercato di vivere con il minimo indispensabile. Non ho nulla di mio e nulla da lasciare. Tu, Signore, conosci i miei limiti, la mia fede troppo superficiale, mi affido alla tua infinita bontà e misericordia. Mi sembra quasi un miracolo dopo 60 anni ci siano ancora persone giovani e non, credenti e non, disposte a partire nello stile e secondo i principi del Cuamm. Vi saluto tutti con un addio e in Dio vi resterò vicino".

IL VESCOVO CIPOLLA. Il vescovo Claudio Cipolla ha chiesto ai presenti di riflettere sul fatto che "la vita degli uomini è come la Parola di Dio che si è fatta storia, si è fatta carne, e non è facile separare ciò che è di Dio e ciò che è dell’uomo, nella vita di un cristiano. In modo particolare possiamo vedere in don Luigi questa fusione tra la sua vita e la Parola di Dio. Ognuno di noi ha una propria conoscenza personale e dentro a questa è nascosta una parola di Dio per noi, ascoltiamola con il cuore. In don Luigi - ha detto il vescovo - uno di questi primi snodi è la cura dell’altro, l’amore vissuto con gesti e parole, l’amore per i poveri da curare, poveri che don Luigi è andato a cercare in Africa, essendo, i nostri fratelli più deboli, 'sacramento' dell’incontro con Gesù. Il secondo tratto che mi ha colpito di don Luigi è lo sguardo - ha continuato - occhi pieni di un amore adulto, occhi liberi, gli occhi della carità, il carisma che dà senso e valore a tutti gli altri. Lo sguardo semplice e gioioso di don Luigi lascia intravvedere una vita piena e traboccante. Aveva dato tutto. La parola morte non si addice a questo momento, vale di più 'compiutezza, pienezza'. Giovani, mi rivolgo a voi, che la vita di don Luigi sia per voi una chiamata a continuare sulla via della carità, che renda luminosi anche i vostri sguardi. Infine, l’ultima parola su cui mi soffermo è giustizia, come ha detto proprio ieri (domenica, ndr) papa Francesco, nel suo viaggio in Africa".

LE OFFERTE PER L'OSPEDALE IN SIERRA LEONE. La salma di don Luigi Mazzucato riposerà nel cimitero di Creola a Saccolongo, suo paese di origine. Le offerte raccolte durante le giornate di veglia andranno a sostenere l’ospedale materno-infantile di Freetown, in Sierra Leone, che ha bisogno di essere riabilitato e sostenuto dopo l’Ebola. 

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