L'INTERVISTA. "Chiamami Rettore o Dada, Donatella non mi piace"

Ciao Donatella, posso chiamarti così o rischio di essere sgridato come nella tua omonima canzone del 1981?

Chiamami Dada, Donatella non mi piace per niente. Poi c’è chi ancora sbaglia e mi chiama Antonella. Rettore o Dada, va benissimo.

Una curiosità, ma quando è nata Dada: nel ’55 o nel ’58?

Io non ho età!

Che rapporto c’è tra Miss Rettore e Donatella?

Ottimo rapporto di complicità affettiva. Sono molto amiche e perciò litigano spesso (quindi nemiche a volte), anche se bisogna dire che si danno molta forza.

Quali sono i progetti per il futuro, un'altra volta all’Ariston magari?

Anche se tante persone mi rivorrebbero all’Ariston, quelli che organizzano non mi vogliono e sono d’accordo con loro. Non ho una carriera lì. I miei grandi successi non sono venuti fuori dall’Ariston, a parte “di notte specialmente”. Mi sento più Mina in questo caso, che Oxa.

Domani sera a Padova, come ti senti e cosa provi a tornare protagonista nella tua terra veneta?

Beh ho sempre cantato nella mia terra veneta, anche l’anno scorso ho fatto il Festival show. È sempre difficile cantare nel tuo paese natale. So che verrà moltissima gente da tutta Italia, quindi sarà un pubblico molto eterogeneo e non solo veneto. Questo mi dà coraggio e carica.

Una manifestazione importante quella del Pride Village con un tema centrale: “Una volta per tutti” proposta di legge per il riconoscimento delle coppie di fatto. Cosa ne pensi?

Che sarebbe anche ora, siamo un paese antico e medioevale. Non ci dovrebbero essere impedimenti. Questa legge dovrebbe essere già in vigore. Poi devo dire che amo molto il pubblico gay, in quanto mi ha sempre sostenuto. Se non ci fosse stato non ci sarebbe stata Rettore. In ogni caso, venite e soprattutto divertitevi!