rotate-mobile
Cronaca

Droga e armi, sgominata a Padova banda dedita a traffico internazionale

Lo spaccio in un oratorio della città: casetta Michelino a Pontevigodarzere. Fondamentale, nell'operazione dei carabinieri, l'infiltrazione di militari di Padova come agenti "undercover". Capo del gruppo il figlio dell'allora braccio destro di Felice Maniero

Coca a "fiumi" - anche purissima "5 stelle" -, un arsenale di armi - da guerra ma anche altre di fabbricazione artigianale -, esplosivi, 100mila euro in contanti e 4 auto di lusso: tutto sequestrato. 20 invece le persone arrestate, principalmente venete (di Padova, Vicena, Verona, Rovigo), ma anche da Ferrara, Ravenna, Pisa e Brindisi. E' questo il bilancio del blitz condotto in nottata da circa 400 carabinieri coordinati dal Nucleo investigativo del comando provinciale di Padova, a conclusione di un’attività d’indagine durata quasi 2 anni.

UN'AGGUERRITA ASSOCIAZIONE CRIMINALE. Reato associativo con l’aggravante della disponibilità di armi e di materie esplodenti è il principale capo d'imputazione contenuto nell'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai militari dell'arma ed emessa dal gip del tribunale di Venezia Roberta Marchiori su richiesta del pm Rita Ugolini della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Venezia.

Operazione "Persicus"

AGENTI INFILTRATI DA PADOVA, CENTRO DI SPACCIO. Fondamentale per il buon esito dell'operazione, denominata convenzionalmente “Persicus", è stata l'infiltrazione di due carabinieri di Padova come agenti “undercover” all'interno del gruppo criminale. Ciò ha favorito la comprensione delle dinamiche interne, come la ricostruzione delle figure dei capi e dei gregari. Al vertice dell'organizzazione, secondo quanto appurato, c'era il figlio del braccio destro di Felice Maniero, l'ex capo della cosiddetta mafia del Brenta. E' stato inoltre accertato che lo spaccio avveniva soprattutto all’interno di un circolo ricreativo di Padova nella parrocchia di Pontevigodarzere, ovvero il locale infermeria dell’impianto sportivo “Casetta Michelino”, dove il custode, uno dei componenti ai vertici del gruppo criminale, nascondeva lo stupefacente per confezionare le dosi, per cederle a terzi, per riscuotere i soldi, per occultare, all’occorrenza, anche armi e munizioni.

OPERAZIONE "PERSICUS": TUTTI I I NOMI DEGLI ARRESTATI

LA DROGA NASCOSTA IN TAVOLE DI LEGNO. La presenza dei militari sotto copertura ha consentito inoltre di documentare centinaia di cessioni di cocaina, scoprire come la droga viaggiasse nascosta all’interno di tavole di legno, definire i prezzi (dai 50 ai 95 euro al grammo per la cocaina, a seconda del grado di fidelizzazione del cliente e della qualità: la migliore era definita in gergo “5 stelle”), sequestrare droga, armi soldi e auto elencati sopra, nonchè eseguire decine di arresti in flagranza. La cocaina, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, veniva portata in Italia dalla Colombia tramite corrieri ecuadoregni a servizio dell'organizzazione, che si affidava a elementi del clan dei casalesi per il recupero del denaro per le "partite" non pagate.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Droga e armi, sgominata a Padova banda dedita a traffico internazionale

PadovaOggi è in caricamento